Umberto Bossi a tutto campo. “Il voto di domenica in Abruzzo mi preoccupa”

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Umberto Bossi con Vincenzo Coronetti, direttore di Malpensa24, durante l'intervista

Tra poco più di un mese saranno quarant’anni esatti dalla fondazione della Lega Nord, il partito più longevo dell’attuale Parlamento. Una lunga cavalcata tra secessione, federalismo, autonomismo e, con Matteo Salvini, movimento nazionale. Quest’ultimo riposizionamento non piace per niente a Umberto Bossi, colui dal quale tutto è cominciato. Non lo entusiasma affatto la politica del suo successore al vertice del movimento. E lo sottolinea cercando di evitare gli affondi: “Cosa vuole, anche la Lega cammina sulle gambe degli uomini”. Un po’ per minimizzare e, un po’, come dire: non tutte le direzioni sono quelle giuste.

Parla, il Senatur, con lo spirito di sempre, anche se temperato dalla malattia che da vent’anni (11 marzo 2004) ha condizionato, limitandola, la sua azione politica. Sorride, fa battute, stringe mani, commenta, ricorda. La voce non è più quella di un tempo, le risposte sono brevi, sintetiche. Bisogna prestargli attenzione, ma non si sottrae alle domande. La moglie, Manuela Marrone, vigila che non si ecceda.

Bossi, la sua Lega arranca sullo scenario politico italiano.
“Eh, non c’è dubbio, lo vediamo. In Sardegna è andata com’è andata. Va bè, è la Sardegna, per noi non una regione decisiva, ma non si può sottovalutare quel risultato”.

E domenica prossima si vota in Abruzzo. Quali le sue previsioni?
“Sono preoccupato, non c’è altro da dire”.

Solo per la Lega o anche per il centrodestra?
“Sono preoccupato per tutto. Anche per la situazione economica in generale. Poi, però, il centrodestra terrà botta: la Lega ha dei buoni uomini al governo”.

Chi, per esempio?
“Giancarlo (Giorgetti, ndr) è bravo. E’ il migliore. Sa come si fa: i Btp valore, che sono andati benissimo, li ha inventati lui”.

E Matteo Salvini?
“Ha le sue idee”.

Solo questo?
“Poi bisogna vedere se sono quelle giuste”.

C’è una gara aperta con Giorgia Meloni.
“Eh, ora comanda Giorgia: i Fratelli d’Italia hanno più voti”

Bossi, lei è il più autorevole esponente del Comitato Nord, che si contrappone a Salvini.
“Stiamo cercando di rimettere le cose al loro posto, cioè vogliamo rimettere a posto la Lega”.

Riportandola alle origini?
“Eravamo nati come sindacato del settentrione. La questione settentrionale è sempre lì, va ripresa in mano”.

Salvini vuole costruire il Ponte sullo Stretto. Bossi, lei cosa ne pensa?
“E’ una sua scelta, ma qui al Nord i problemi sono altri”.

L’attuale segretario federale ha spinto il movimento leghista a destra.
“Ultimamente il mondo dell’economia si è più orientato verso destra, mentre il potere amministrativo è finito più a sinistra. E i due poteri si bilanciano”.

Il centrosinistra ha inventato il campo largo.
“Il centrodestra è forte. Lo sa che a sinistra una volta prendevano i soldi dai Russi, non possiamo dimenticarlo”.

Si dice ci sia una Lega putiniana.
“Una volta Salvini è stato in Russia, ma non significa che oggi stia dalla parte di Putin. Almeno, credo”.

Lo sa che Marco Reguzzoni, uno dei suoi fedelissimi di un tempo, si candiderà con Forza Italia?
“Reguzzoni fa sempre quello che gli pare. Quando si mette in testa una cosa deve portarla a termine. Sa quante volte l’ho mazzolato quando era parlamentare, eh sì, proprio tante volte”. (Il sorriso si apre sul volto scarno, il braccio si muove su e giù, a mimare un gesto di scherno, probabilmente d’affetto).

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