Una legnanese fra le scienziate italiane che hanno rivoluzionato la ricerca

legnano scienziate donne ricerca colombo

LEGNANO – C’è anche una legnanese fra le 20 scienziate italiane “che hanno rivoluzionato il mondo della ricerca” per la rivista Wired, la “Bibbia di Internet” che ha pubblicato l’elenco in occasione della Giornata internazionale della donna. È Cristina Anna Colombo (nella foto), primaria dell’unità Disturbi dell’umore dell’Irccs Ospedale San Raffaele di Milano e direttrice della scuola di specializzazione in psichiatria e del master in psicopatologia forense in criminologia clinica. Colombo si occupa in particolare di tecniche di elettroencefalografia computerizzata e di visualizzazione cerebrale ed è autrice di più di cento articoli su riviste scientifiche di tutto il mondo. Il suo curriculum è impressionante per la mole di attività scientifiche, didattiche e di ricerca svolte nel corso della carriera.

Oltre che primaria e docente – tiene corsi anche in aziende, ad esempio sul rischio di stress per i dipendenti in alcuni settori – ha sempre divulgato le sue conoscenze con ogni mezzo, compresa la televisione, ospite di popolari programmi televisivi sulle reti nazionali, dove viene intervistata su argomenti quali gli umori nel cambio di stagione ma anche i delitti su cui è stata chiamata a svolgere il ruolo di consulente, nella veste di criminologa.

Cristina Anna Colombo: «Esistono ancora pregiudizi»

«In realtà – precisa – ero stata inserita in un primo elenco di qualche anno fa di cento scienziate italiane mirato a portare il genere femminile in alcuni settori dove avevano poca rappresentanza. Quell’elenco fu stilato dalla Fondazione Bracco sulla base del curriculum scientifico, delle pubblicazioni firmate e della carriera accademica. Saltò fuori che in Italia ci sono tante donne con un curriculum e uno “stato di servizio” anche più “pesanti” di quelli di molti uomini, ma mentre ad esempio nell’arte non c’è alcun pregiudizio, nella scienza esiste».

«Distinzioni da superare»

Insomma, a parità (quando non superiorità) di titoli e capacità, per Colombo ci sono ancora traguardi preclusi alle donne. «Ufficialmente no, ma poi fra i professori ordinari universitari in ambito scientifico le donne risultano una netta minoranza. Per non parlare delle quote rosa nei concorsi: finisce che io e un’altra decina di donne viviamo dentro i concorsi, dal momento che di docenti ordinarie ce ne sono poche, quindi noi siamo sempre dentro, con un lavoro che è dieci volte quello dei maschi.

«È oggettivo che ci sono tutta una serie di posti prevalentemente maschili. Sono frequenti i contesti in cui più si alza la gerarchia e più diminuiscono le donne, con solo una o due ai vertici, quando ci sono. Credo che sia così perché si partiva da una netta distinzione, ma spero che con il passare degli anni le donne giovani avranno molto meno questi problemi. Detto questo, io non ne ho risentito minimamente: non sono mai stata discriminata e ho fatto il mio percorso rispettando tutte le tappe indipendentemente dal fatto che fossi una donna».

«Sì agli Its a Legnano»

Nata a Legnano, Cristina Anna Colombo non ci vive più da tempo. «Ma sono sempre in contatto con il mio parrucchiere… Battute a parte, a Legnano vivono ancora i miei fratelli, come gli amici dei miei genitori, quindi ci vengo tuttora. Come la trovo? Cambiatissima, in meglio, dal punto di vista delle strutture e anche sotto l’aspetto banalmente estetico. Anni fa abitavo in una città con un fiume inquinatissimo: ricordo l’Olona con masse di schiume rosa shocking e verdi, ora sì che è un fiume. E poi le aree industriali anche in centro sono state decisamente riqualificate».

Lei che ha dedicato la vita alla ricerca e alla formazione, ritiene che per Legnano potrebbero essere una opportunità, ad esempio grazie agli istituti tecnici superiori?, chiediamo. «Premesso che la città ha sempre avuto ottimi istituti superiori – risponde decisa – dotati di dinamicità e capacità di elevarsi rispetto ad altri, penso proprio di sì. Gli Its graviterebbero su gran parte dell’hinterland a nord di Milano con un bacino di studenti che potrebbero benissimo venire qui, anziché fare riferimento al capoluogo. Senza contare che lo sviluppo di infrastrutture di qualità e delle tecnologie consente di duplicare le lezioni, in presenza e non, e di fare molte altre cose».

LEGGI ANCHE:

legnano scienziate donne ricerca – MALPENSA24