Didattica avanzata e ricerca: l’Università dell’Insubria eccellenza per Regione

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Il sottosegretario Cattaneo e l'assessore Fermi alle prese con la realtà virtuale

VARESE – Un ateneo che punta su una crescita qualitativa più che quantitativa, concentrandosi in particolare sull’innovazione. L’Università dell’Insubria ha accolto questa mattina, mercoledì 3 aprile, l’assessore regionale a università, ricerca e innovazione Alessandro Fermi, che ha parlato di una realtà di eccellenza. Docenti e studenti hanno presentato l’attività, le aule e i laboratori nella sede di Bizzozero (nel video qui sotto la visita e le interviste).


Ateneo innovativo e internazionale

Ad aprire le danze il rettore Angelo Tagliabue. «Il nostro è un territorio ricco di risorse umane, siamo un ateneo in cui ci si conosce di persona, non per il numero di matricola. Così vogliamo continuare ad essere, ma pensiamo che sia importante anche miscelarsi con altre realtà, sempre però con l’obiettivo di un’umanizzazione crescente». Il direttore generale Marco Cavallotti ha parlato dei frutti degli investimenti di Regione Lombardia sulla didattica e la ricerca. «Abbiamo attrezzato più di 25 aule avanzate con tecnologie innovative e poi i laboratori con strumentazioni importanti». Il sottosegretario di Regione Lombardia alle relazioni internazionali ed europee Raffaele Cattaneo ha sottolineato come l’Insubria sia tra le università più attive in Lombardia sul fronte dei rapporti internazionali, ricordando i recenti accordi stretti tra cui quello in Vietnam.

L’intervento dell’assessore Fermi

Nuovi investimenti in vista

A portare la propria esperienza anche due studentesse dell’ateneo, Lucrezia Maggi e Silvia Bonomi, prima dell’intervento conclusivo dell’assessore Alessandro Fermi. «Una Lombardia troppo milanocentrica è una sconfitta, uno dei grandi meriti dell’Insubria è di aver dato l’opportunità agli studenti di questo territorio di studiare senza trasferirsi. Senza l’Insubria avremmo un territorio più povero. Il sistema universitario lombardo è eccellente, l’obiettivo di questo tour è quello di conoscere le realtà degli atenei e aumentare la loro attrattività». Quindi ha parlato del futuro del mondo dell’università. «Stiamo lavorando con l’assessorato per agganciare una serie di investimenti destinati solo all’ambito universitario tramite i fondi Fesr. La volontà è quella di mettere a disposizione 50 milioni di euro». Sono seguite le visite al Laboratorio didattico e realtà virtuale al Padiglione Pilone/Lanzavecchia, alla Piattaforma di microscopia elettronica Criett e ai Simulatori odontoiatrici nell’ex Colonia agricola. Nel pomeriggio la visita proseguirà nella sede di Como.


Due centri speciali

Presentati nell’occasione due nuovi centri speciali targati Insubria. Il primo è il Teaching and Learning Center, che ha l’obiettivo di di incentivare percorsi di didattica trasversale e di ricerca, con un approccio interdisciplinare su tematiche legate all’innovazione didattica. Dispone, nell’ambito della programmazione triennale 2021-2023, di un budget pari a 1 milione e 475.7600 euro. I principali obiettivi raggiunti nel primo anno di attività sono 1500 open badge a favore degli studenti e un programma di Formazione continua dei docenti. 9 gli assegnisti che stanno sviluppando altrettante linee di ricerca. Il secondo centro speciale è il Criett, per la gestione moderna e funzionale delle grandi attrezzature scientifiche di ateneo, con lo scopo di migliorare la qualità della ricerca e potenziare il trasferimento tecnologico e le collaborazioni con le aziende del territorio. Le prime piattaforme di ricerca avanzata che si sono recentemente implementate e riorganizzate sono la piattaforma di Microscopia Elettronica a Varese (nella foto sotto) e la piattaforma di Analisi e Caratterizzazione della Materia a Como nel polo scientifico di via Valleggio. Le infrastrutture di ricerca sono state recentemente finanziate da un progetto da 3 milioni e 697.395 euro per il quale l’ateneo ha ottenuto da Regione Lombardia un co-finanziamento di 1.687.500 euro.


I numeri dell’Insubria

L’ateneo nasce nel 1998 con due sedi, Varese e Como, a cui si aggiunge negli anni il polo di Busto Arsizio, del quale è stato proiettato oggi un video. Questi i numeri dell’Insubria: 11.761 studenti, 331 dottorandi, 134 assegnisti di ricerca, 435 docenti, 352 amministrativi e tecnici, 8 dipartimenti, 56 centri di ricerca e 5 centri speciali. E poi ancora 23 corsi di laurea triennale, 3 corsi di laurea magistrale a ciclo unico, 15 corsi di laurea magistrale, 1 scuola di medicina, 1 scuola di dottorato e 8 corsi di dottorato. Il 23% dei corsi di studio sono svolti in lingua inglese. Sono 200 gli accordi per mobilità internazionale, 190 gli studenti provenienti dall’estero e 298 gli studenti Insubria in Erasmus. 40 le aule ad alta tecnologia operative dal 2022, 171 i posti alloggio nelle residenze a Varese. Infine 2 gli impianti sportivi e 4 le biblioteche.

Un’attività di laboratorio dell’Università dell’Insubria

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