Varese, Angioy (Lega): «Settimana prossima Maroni incontrerà la sezione»

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Luci accese ieri sera nelle sede delle Lega a Varese

VARESE – Non un direttivo, poiché a guidare la sezione cittadina della Lega c’è un commissario, bensì una cabina di regia. Che si è riunita ieri sera, giovedì 17 settembre, per prendere atto del passo indietro di Barbara Bison e della disponibilità a correre da sindaco di Roberto Maroni. Il quale, uscendo allo scoperto, di fatto ha cambiato la sceneggiatura della campagna elettorale già impostata, seppur non ancora iniziata.

Assenti i vertici provinciali ieri sera nelle sede in piazza del Garibaldino. La questione candidato sindaco, di fatto ormai incanalata, è stata affrontata dal commissario Cristiano Angioy e dai militanti che fanno parte della cabina di regia. Tra questi erano presenti Fabio Binelli, Marco Pinti, Franco Barosi, Emanuele Monti, Franco Caravati, Alessandra Bortolon e Stefano Angei. E con le mosse compiute nei giorni scorsi dai due papabili in campo, da decidere, per il momento, c’era ben poco.

Maroni in sezione. Settimana prossima

Come del resto conferma il commissario Angioy: «Abbiamo preso atto della posizione di Barbara Bison e della disponibilità di Roberto Maroni a candidarsi a sindaco di Varese. Con Maroni ci vedremo in sezione settimana prossima per un altro direttivo e poi in una riunione con i militanti. Per poi rendere ufficiale la sua disponibilità e quindi la candidatura».

Un passaggio forse scontato. Qualcuno sul Carroccio dice inutile. Eppure importante per fissare alcuni paletti dopo lo sconquasso provocato dalla disponibilità data dall’ex ministro degli Interni leghista, quando già Barbara Bison, investita dalla sezione, era già in pista per correre nella sfida a Davide Galimberti.

Giù il cappello, ma niente capo chinato

Un passaggio utile per confermare l’apprezzamento nei confronti di Bison, che nel mettersi in gioco, ma anche nel tirarsi fuori dal gioco, «ha dimostrato – racconta più di un leghista presente – grande attaccamento alla Lega e senso di responsabilità», ma anche per riconoscere che quella di Maroni, sarà anche una candidatura non semplice da gestire, ma resta pur sempre una grande candidatura.

Giù il cappello, ma niente capo chinato: insomma, nessun atteggiamento di riverenza. Nel senso: il rispetto nei confronti di Maroni c’è, è stato espresso ed è sincero, ma anche Maroni deve rispettare la sezione. Più che altro i delicati equilibri interni. Perché, inutile menare il cane per l’aia, un conto è la Bison e un conto è avere come leader il Bobo. Nel primo caso, il partito avrebbe spinto, portato e condotto le danze della campagna elettorale, nel secondo il rischio è di avere un Maroni che non si può marcare, che per esperienza, contatti e autorevolezza si muoverà un po’ troppo in solitaria con una sezione costretta più a rincorrere che a correre. Un po’ come facevano gli uomini della scorta ai tempi in cui Maroni era ministro, quando in città, decideva di raggiungere i luoghi dell’appuntamento in scooter. Qualcuno racconta, infatti, che l’allora ministro fosse molto bravo a far perdere le proprie tracce nel traffico, per poi farsi trovare puntuale sul luogo dell’appuntamento.

Un timore che c’è, che gira in Lega e che potrà essere dissolto (in parte) tra qualche giorno. Settimana prossima, quando il commissario Angioy fisserà il giorno del conclave cittadino in cui Roberto Maroni salirà le scale della sezione cardinale per poi uscire… ufficialmente candidato sindaco del centrodestra. Dopo che, precisa qualcuno, “avrà chiarito anche la sua posizione da candidato rispetto ai suoi incarichi professionali, soprattutto quelli relativi alla sanità privata».

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