Varese, pioggia di arresti in tutta la provincia: smantellato maxi giro di droga

busto droga

VARESE – Smantellata la Vecchia Guardia della droga: 10 arresti dei carabinieri. Alle prime luci dell’alba di oggi, mercoledì 23 maggio, i carabinieri del nucleo investigativo di Varese, con il supporto dei comandi Arma competenti per territorio, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Busto Arsizio nei confronti di 10 persone (8 italiani e 2 marocchini) ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di traffico di ingenti quantità di sostanze stupefacenti.

Venduti sino a 100 chili di droga al mese

L’indagine, denominata Vecchia Guardia per la presenza di alcuni indagati molto noti nell’ambiente del traffico di stupefacenti, ha consentito di far luce sulla presenza, in provincia, di tre gruppi criminali dediti all’importazione di ingenti quantità di hashish e marijuana da rivendere all’ingrosso (per un volume di affari stimato in circa 100 chili di stupefacenti al mese). Lo stupefacente – grazie ad alcuni intermediari di origine marocchina residenti nell’area di Busto Arsizio e Legnano – proveniva dal Marocco attraverso la Spagna, e veniva successivamente rivenduto all’ingrosso a Varese e Milano. In corso perquisizioni nelle abitazioni di altri indagati. Maggiori dettagli sull’attività saranno resi noti in tarda mattinata grazie agli interventi del procuratore di Busto Gianluigi Fontana, del pubblico ministero Francesca Parola che ha coordinato l’inchiesta e al colonnello Claudio Cappello, comandante provinciale dell’Arma. La procura di Busto ha scoperto una specie di sodalizio tra mafia siciliana e ‘ndrangheta calabrese per lo spaccio di droga tra Busto e Legnano. Gli indagati comunicavano in codice: «Cambiavano utenza telefonica sino a 2 volte al mese – ha spiegato il maggiore Poalo Tiadina, comandante del nucleo investigativo dei carabinieri del comando provinciale di Varese – Per comunicare il nuovo numero di telefono gli spacciatori utilizzavano un codice alfa numerico: ad ogni lettera corrispondeva un numero in modo che spacciatori e clienti fossero in grado di contattare chi di dovere».

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