La baby gang che terrorizzava Varese. Tutti presi: 7 minorenni in manette

squadra mobile

VARESE – Facevano parte di una banda di baby-rapinatori e colpivano i coetanei di Varese i sette minorenni arrestati questa mattina, mercoledì 3 giugno, dalla polizia di Stato di Varese. I fatti risalgono ad un periodo fra marzo e novembre del 2019, e hanno visto protagonisti sei italiani ed un albanese, a cui carico è stata eseguita una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale per i Minorenni di Milano Paola Ghezzi, su richiesta del procuratore Ciro Cascone e del sostituto procuratore Sabrina Ditaranto.

Giovani ma pericolosi

Il pubblico ministero Ditaranto ha riunito vari procedimenti penali, nati da diverse denunce per i singoli episodi commessi, consentendo, così, di mettere a fuoco la rilevante pericolosità dei protagonisti delle varie vicende contestate e la loro costante tendenza a delinquere, che ha determinato il gip a emettere l’ordinanza oggi eseguita. Quattro degli arrestati sono ora detenuti nel carcere “Beccaria” di Milano ed i restanti tre sono stati messi agli arresti in una comunità per minori.

Infame con la polizia

La Squadra Mobile di Varese li ha identificati grazie a minuziosi accertamenti, svolti anche grazie alla collaborazione delle vittime, che hanno denunciato quanto avevano subito. Tre le rapine commesse: il gruppo accerchiava le vittime designate minacciandole e malmenandole per farsi consegnare i cellulari. Nel corso di una delle rapine, gli autori hanno provocato anche lesioni alla vittima, giudicate guaribili in giorni 8. In un caso la vittima è stata scelta in quanto accusata dal gruppo di aver fatto “l’infame con la polizia”, in quanto aveva segnalato la presenza su Instagram di un video che riprendeva gli autori di un furto di auto avvenuto un mese prima, grazie al quale la polizia di Varese era risalita agli autori, uno dei quali identificato in un amico dei branco arrestato oggi.

Non solo rapine

In carcere sono finiti G.I. (ora diciottenne; a suo carico già precedenti denunce per reati contro la persona e il patrimonio), S. F. (diciassettenne), T. F. (sedicenne, con precedenti denunce per reati contro il patrimonio), M. R. (ora maggiorenne, con precedenti denunce per la violazione della normativa sulle armi e sugli stupefacenti). Collocati in comunità sono, invece, P. F. G. (ora maggiorenne), B. H. (sedicenne) e L. S. (diciassettenne, con precedenti denunce per la violazione della normativa sugli stupefacenti). Fra i reati oggi contestati anche porto illegale di coltello (con cui hanno minacciato una delle vittime), uso indebito di carta di credito e furto (commessi ai danni di una donna a cui sono stati sottratti portafogli e cellulare) e tentato furto (ai danni di un supermercato).

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