Un orto bio nel carcere di Varese. Fermi: «Occasione di reinserimento lavorativo»

varese rivolta carcere miogni

VARESE – «Ha trovato compimento la realizzazione di un significativo progetto di reinserimento lavorativo destinato ai detenuti della Casa circondariale di Varese, che potranno contare sulla presenza all’interno della struttura di un giardino botanico e di un orto biologico che consentirà di coltivare prodotti freschi e a chilometro zero», lo ha sottolineato il presidente del consiglio regionale della Lombadia Alessandro Fermi in occasione dell’inaugurazione del nuovo orto biologico e sociale del carcere varesino avvenuta nei giorni scorsi.

Il contributo di Regione Lombardia

L’orto è stato realizzato grazie a un contributo regionale di 15mila euro frutto di un emendamento all’Assestamento di Bilancio 2019 di Regione Lombardia presentato dal Consigliere Samuele Astuti (PD), condiviso poi dallo stesso presidente Fermi che si è adoperato affinché l’erogazione del contributo potesse andare a buon fine in tempo utile.

Reinserimento lavorativo dei detenuti

«Per i detenuti del carcere dei Miogni una occasione in più per sviluppare nuove competenze utili da spendere poi in ambito sociale ma anche un motivo di orgoglio nel potersi dedicare a una attività gratificante e capace di regalare soddisfazioni importanti – ha proseguito Fermi – Una attività che andrà a integrare e ottimizzare la collaborazione che già un paio di anni fa la Casa circondariale di Varese ha avviato con la testata “Cucinare al fresco”, dove vengono raccolte le ricette proposte dagli ospiti di numerose case circondariali lombarde. Ora le “ricette varesine” si arricchiranno sicuramente di nuove sperimentazioni culinarie basate sulle genuinità dei prodotti coltivati e utilizzati direttamente in casa propria».

Sinergia tra enti

«Un ringraziamento -ha sottolineato infine il presidente Fermi- , oltre che al Consigliere Samuele Astuti, va ovviamente alla Direttrice della Casa circondariale Carla Santandrea per aver creduto in questo progetto e a tutti i detenuti che vorranno dedicarvi parte del loro tempo e delle loro energie. Un grazie doveroso anche a Ersaf, all’Enaip e al Provveditorato dell’Amministrazione penitenziaria di Milano per aver contribuito alla sua realizzazione».

varese carcere orto fermi – MALPENSA24