Varese, la consigliera di parità raddoppia con la nomina di Danesi e Cazzato

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VARESE  – Evitare le discriminazioni, conoscere meglio il ruolo e i compiti del consigliere di parità provinciale. Questi alcuni degli obiettivi di Anna Danesi e Caterina Cazzato, le nuove consigliere di parità della Provincia di Varese, presentate ieri, venerdì 5 febbraio, dal presidente Emanuele Antonelli.

Per rimuovere le discriminazioni di genere

Ieri, venerdì 5 febbraio, il presidente della Provincia di Varese, Emanuele Antonelli, ha presentato le nuove Consigliere di Parità: Anna Danesi e Caterina Cazzato, nominate a ottobre con Decreto del Ministero del Lavoro di concerto con il Ministero per le Pari Opportunità su designazione della Provincia.

Le Consigliere di Parità provinciali sono una figura istituzionale che ha il compito di rilevare e rimuovere discriminazioni di genere in ambito lavorativo e di promuovere l’uguaglianza tra uomini e donne nell’accesso al lavoro, nella formazione e nell’avanzamento di carriera.

Informiamo i cittadini

«Questa presentazione ha lo scopo di far sapere alla cittadinanza qual è il compito del consigliere provinciale di parità, quale tipo di supporto può offrire ai cittadini e alle cittadine, perché ritengo che queste informazioni non siano così diffuse», ha spiegato il presidente.

Le sfide dell’oggi

«Penso sia importante soprattutto in questo momento così delicato e difficile per lavoratori e lavoratrici, in particolare per i più fragili e per quelli chiamati a conciliare le esigenze della famiglia e quelle del lavoro, per non parlare delle tante problematiche sollevate dallo smart working».

Da ottobre sono state ricevute 11 segnalazioni, di cui 5 nel mese di gennaio, coincidenza che non è sfuggita al consigliere Anna Danesi, esperta in diritto antidiscriminatorio. «Non penso sia un caso visto che le scuole hanno ripreso l’attività in presenza, le aziende hanno richiamato i lavoratori e le famiglie hanno dovuto ricercare un nuovo equilibrio».

Donne discriminate per il part time

«Oltre allo smart working, anche il part time è spesso mal tollerato dalle aziende», ha evidenziato il consigliere supplente  Cazzato, funzionario dell’ Ispettorato Nazionale del Lavoro. Spesso non si considera che il benessere del lavoratore produce una migliore qualità del lavoro: ecco quindi che il consigliere di parità, oltre a lavorare per eliminare le discriminazioni che contrastano la parità di genere, ascoltando le problematiche del lavoratore e promuovendo tentativi di conciliazione con il datore di lavoro, deve anche impegnarsi a diffondere buone prassi. «Perché il lavoratore è anche un uomo e un cittadino e la lavoratrice è anche una donna e una cittadina», spiega Cazzato.

Iniziative per far conoscere la figura

Nel corso del mandato, che dura 4 anni, le consigliere proporranno proprio iniziative che coinvolgano la cittadinanza, magari in concomitanza con alcune ricorrenze, come l’8 marzo: «Ci siamo rese conto in questi primi mesi che non sono conosciuti né il ruolo né i compiti del Consigliere di Parità, cercheremo di far capire che non sono l’alter ego di un sindacato, ma in alcune situazioni possono fare molto», ha affermato Danesi.

Tra i progetti c’è anche il supporto agli enti pubblici che devono predisporre i Piani di azioni positive. «Vorremmo offrire formazione ai comuni, soprattutto a quelli piccoli, per facilitarli in questo compito che è obbligatorio per legge». In vista anche il proseguimento della collaborazione con l’Università dell’Insubria per promuovere le tematiche anche con i giovani, i lavoratori del futuro e per avvicinare la Provincia, con tutti i suoi servizi, al cittadino.

I contatti

L’Ufficio della Consigliera di Parità risponde ai numeri 0332/252729 – 0332/252504 e alla mail consiglieraparita@provincia.va.it.

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