Magrini candidato sindaco lascia la Provincia. Lo sostituisce il forzista Simeoni

varese provincia magrini simeoni
il gallaratese Aldo Simeoni (Forza Italia) e Marco Magrini (Civici)

VARESE – Cambio a Villa Recalcati: esce Marco Magrini ed entra Aldo Simeoni. Una staffetta obbligata quella tra il leader eletto dei civici e il forzista di Gallarate, quest’ultimo con una lunga militanza come assessore sia nel suo Comune sia a Villa Recalcati. Staffetta imposta dal fatto che Magrini, candidandosi a sindaco di Masciago Primo, ha dovuto dimettersi da consigliere comunale a Cuveglio e quindi lasciare anche il ruolo in Provincia.

Due passi indietro per lo slancio

Le dimissioni da consigliere a Cuveglio e il conseguente “addio” (o arrivederci) a Villa Recalcati sono il percorso obbligato per rafforzare il Progetto Civico che negli ultimi sei anni è stato decisivo nel definire gli equilibri politici in Provincia. «Progetto Civico nasce proprio con l’obiettivo di mettere come priorità gli interessi dei territori, dei Comuni e degli amministratori. Perché prima dei partiti e delle ideologie vengono i progetti e le persone che credono in quanto vogliono realizzare». Parole, quelle di Magrini, che sono supportate dal lavoro portato avanti a Villa Recalcati, prima con il presidente Gunnar Vincenzi e poi con Emanuele Antonelli. Il civico delle Valli, infatti, è stato uno dei consiglieri provinciali più attivi e presenti sul territorio. Lui stesso ricorda «il coordinamento sul progetto Alptransit, le ciclopedonali, tutti i controlli e le verifiche in corso sui ponti, gli interreg. Operazioni condotte in porto anche e soprattutto per merito dei funzionari».

Porta aperta

Insomma, Marco Magrini esce da Villa Recalcati per questioni tecniche e senza sbattere la porta. Anzi, lasciandola aperta. La partita da sindaco che lo attende a Masciago Primo, infatti, se vincente, lo porterebbe a giocarsi il match da presidente della Provincia. Ipotesi rispetto alla quale però Magrini frena: «In questo momento le priorità sono due – spiega – la prima è non deludere le attese del gruppo Masciago al centro, che mi ha chiesto di candidarmi come sindaco, e la seconda è rafforzare su scala provinciale il Progetto civico. Renderlo ancora più solido, con persone che credono nei nostri valori e nella squadra».

Nomi? Ancora presto per farne. Magrini però sottolinea che «in questi due anni ho lavorato molto bene con la Lega, in particolare con Corrado Canziani, che reputo un vero signore, e con Marco Riganti e Mattia Premazzi, con i quali c’è grande e reciproca stima». Oltre che un dialogo aperto.

Amministrazione politica

Con il passo indietro di Magrini, a Villa Recalcati resta in sella un’amministrazione partitica. Magrini, infatti, dopo il salto del presidente Emanuele Antonelli sul carro di Fratelli d’Italia era rimasto l’unico civico. E non a caso aveva preso posizione rispetto alla scelta del sindaco di Busto di legarsi a un partito. «Anche se – precisa Magrini – in questi due anni il presidente ha ascoltato e condiviso le scelte amministrative».

Piccolo… ostacolo

Ma prima di pensare a un ritorno in Provincia Magrini deve superare l’ostacolo (Giorgio) Piccolo, ovvero l’altro pretendente alla poltrona di sindaco di Masciago. Il dettaglio sfizioso è che di fatto si ripropone la sfida già andata in scena a Cuveglio, dove alle ultime amministrative la spuntò Francesco Paglia, sostenuto proprio da Piccolo, che relegò Marco Magrini a consigliere di opposizione. «E – conclude Magrini – dove lascio una bella squadra, composta da giovani e con ottime idee. Quando i cittadini di Cuveglio si accorgeranno che l’attuale amministrazione rappresenta la vecchia guardia priva di progettualità, sono convinto che premierà il gruppo di Cuveglio al centro».

varese provincia magrini simeoni – MALPENSA24