Varese, opposizioni critiche: «Galimberti un solista che non accetta il confronto»

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VARESE – «Il solista Davide Galimberti crei subito un tavolo con l’opposizione per costruire insieme la Varese del futuro». Lo sostengono in coro i rappresentanti delle forze di Opposizione Stefano Clerici di Varese Ideale, FabioBinelli della Lega, Simone Longhini di Forza Italia, Gaetano Iannini di Fratelli D’Italia e Luca Boldetti della Lista Orrigoni. I quali lanciano un appello: «Il sindaco di Varese imponga un cambio attraverso la convocazione di un tavolo di confronto e di scambio di idee con tutte le forze politiche per disegnare insieme la Varese del Futuro».

Clerici: «Dal sindaco solo l’aggiornamento sui dati»

Abbiamo garantito al sindaco massima disponibilità per affrontare tutti insieme questo momento difficile e inedito. Ad oggi, però, oltre ad un aggiornamento sui dati, non è stato ancora discusso e programmato nulla per quella che tutti definiscono la fase2, che temiamo sarà drammatica dal punto di vista economico. Ribadiamo la nostra piena disponibilità al confronto, a patto che questa giunta voglia effettivamente mettere in campo misure straordinarie per aiutare imprese, commercianti, liberi professionisti. Ci aspettiamo quindi una condivisione sulle nostre proposte di esenzione (e non di semplice rinvio) di imposte e tributi comunali per le categorie più colpite da questa emergenza, che non possono restare sole. È in discussione la sopravvivenza di interi settori e sono a rischio migliaia di posti di lavoro: l’impatto sociale di questa crisi sarà devastante e il Comune dovrà dimostrarsi all’altezza della sfida, utilizzando strumenti concreti e tangibili e non operazioni di marketing”.

Binelli: «Servono azioni di prospettiva»

In un momento in cui le stime del Fondo Monetario Internazionale prevedono un crollo del 9% del PIL italiano a causa del Covid-19, le forze politiche devono interrogarsi su come fronteggiare il futuro impoverimento di ampie fasce di popolazione. Anche a livello locale, è necessario individuare azioni che abbiano una prospettiva pluriennale e non vengano stravolte da eventuali cambi di amministrazione, dando garanzia ai cittadini e agli operatori economici di poter contare sulla continuità delle azioni di sostegno. Questo non può essere ottenuto con estemporanee consulenze di presunti esperti ma solo attraverso un dialogo che coinvolga tutte le forze politiche nella predisposizione di un piano condiviso da presentare alle forze economiche e sociali della città.

Longhini: «Sospendere i progetti e recuperare risorse»

I progetti dell’amministrazione vanno completamente rivisti e ripensati, sospendendo tutto (vedi Nature Urbane, bike sharing, ex caserma Garibaldi) tranne l’indispensabile e ciò che comporti penali. Le risorse così risparmiate andrebbero dirottate verso nuove priorità da cui non può mancare il sostegno alle attività produttive, economiche e commerciali chiuse forzatamente, con l’esenzione dalle imposte comunali per il 2020 e un aiuto concreto x le spese di riapertura in sicurezza (sanificazione locali, mascherine, guanti, disinfettanti).

Iannini: «Non siamo stati coinvolti. Inaccettabile»

Pur ritenendo condivisibili i 10 punti stilati dal sindaco Galimberti per l’inizio della fase 2 con le associazioni di categoria, devo, con rammarico, sottolineare il fatto che anche questa volta il primo cittadino ha perso un’occasione per coinvolgere i rappresentanti della minoranza, molti dei quali hanno competenze nei settori di interesse pubblico. Questo modo di procedere risale, oramai, all’inizio del suo mandato. Ma se in tempi normali può essere un modo per ribadire le distanze politiche che ci separano, in tempi tragici, come quelli attuali, non è accettabile. Bisognerebbe sfruttare la volontà fattiva di collaborazione, per il bene dei nostri cittadini, che tutta l’opposizione ha già dimostrato nelle scorse riunioni dei capogruppo. Auspico che ci sia un cambio di strategia da parte di Galimberti, almeno fino alla fine di questa terribile crisi economico/sanitaria.

Boldetti: «Tra un anno si vota e si cambia»

La fase 2 è delicata, strategica e durerà molto tempo, serve una visione globale. Tra un anno circa ci saranno le elezioni che potrebbero cambiare il sindaco e il governo della città. Non è concepibile che una persona decida per il futuro di Varese e incida sulle scelte di chi verrà dopo di lui, senza aver avuto un confronto con le opposizioni che rappresentano migliaia di cittadini e realtà varesine.

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