Quarant’anni di “Un sabato italiano”: a Varese Sergio Caputo con la sua big band

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Sergio Caputp

VARESE – Il tour ha debuttato a Milano il 12 aprile – più o meno il quarantennale della vera data di uscita di “Un sabato italiano” del 1983, e si è snodato nei teatri per poi tornarvi dopo la parentesi estiva all’aperto. Ma il “Sabato Italiano Show”, che andrà in scena oggi, sabato 9 novembre, al “Mauro Apollonio” di Varese alle 21, è nato per durare ed evolversi, e non si fermerà finché ci sarà gente che lo vorrà a vedere: si tratta di uno spettacolo a sé stante, che viaggerà su binari indipendenti da altri tipi di concerti che Sergio Caputo possa fare con formazioni diverse.

Swing, blues e uno stile ispirato alla poesia moderna e neorealista

Nell’aprile del 1983 esce in Italia un album anomalo, una musica diversa da tutto ciò che andava di moda in quel periodo, accompagnata da testi altrettanto inusuali. Il titolo dell’album è “Un sabato italiano” interamente scritto e interpretato da Caputo, un giovane pubblicitario con l’hobby della musica; l’album è un mix di swing e blues che racconta storie di vita vissuta in uno stile letterario ispirato alla poesia moderna e neorealista.
Inaspettatamente, pur nella sua stranezza, l’album è un successo immediato, e segna per Sergio Caputo l’inizio di una lunga carriera musicale. Pochi avrebbero però immaginato che il suo primo album così “diverso” dalle logiche commerciali dell’epoca sarebbe diventato un classico della musica italiana, capace di scavalcare generazioni, e sbarcare ancora attuale nel nuovo millennio, per celebrare il suo quarantennale, amato da un pubblico che in gran parte non era neanche nato quando esso uscì. Ora, dopo diciannove album, molte compilation e migliaia di concerti sulle spalle, Caputo – che oggi vive in Francia dopo una lunga parentesi americana – si celebra il quarantennale di “Un sabato italiano” con un tour, attesissimo da fan vecchi e nuovi, accompagnato da una “big band”.
Il tour è partito nella primavera 2023 e si intitola “Un sabato italiano show”. Il concerto prevede l’esecuzione dal vivo dell’intero album, più le immancabili hit che lo hanno seguito, come ad esempio “Italiani mambo”, “L’astronave che arriva”, “Il Garibaldi innamorato” e altri successi cari al pubblico. La formazione è di “settetto” – una “big band” composta da Sergio (chitarra e voce) e da musicisti di altissimo profilo come Fabiola Torresi (basso e voce), Alessandro Marzi (batteria e voce), Paolo Vianello (piano), Alberto Vianello (sax), Luca Iaboni (tromba) e Lorenzo De Luca (sax alto).

Emozioni slegate da tempi e contesti, in cui tutti possono riconoscersi

«È davvero incredibile come il mio primo album mi abbia inseguito fin qui, accompagnandomi per quarant’anni di carriera, e venga oggi apprezzato, e considerato attuale, da persone che non erano ancora nate quando uscì. Trovo anche molto buffo che, nel corso di questi quarant’anni – in cui non è mancato chi abbia ostinatamente tentato di blindarmi negli anni Ottanta – io e “Un sabato italiano” continuiamo anno dopo anno a trovare un pubblico sempre caldo, che si rinnova e si arricchisce di nuovi fans. Per non parlare delle molte tribute band che girano l’Italia  il cui repertorio è basato su queste canzoni.
Come me lo spiego? Col fatto che le canzoni dell’album esprimono emozioni slegate da tempi e contesti, emozioni che tutti noi abbiamo prima o poi provato nel corso della vita, e in cui tutti possono sempre riconoscersi. Amore, amicizia, malinconia, la paura del futuro e la voglia sfrenata di viverlo, con sogni da realizzare.
Curioso che in questi tempi – nei quali l’importanza della musica non è più basata sulle canzoni, ma sui personaggi – il destino mi abbia regalato questo privilegio di poter salire su un palcoscenico e cantare storie scritte quarant’anni fa, a un pubblico che le considera parte della propria vita. I messaggi più belli che ricevo molto spesso sono quelli di persone che mi raccontano di aver attraversato un periodo buio, e di averlo superato ascoltando le mie canzoni. Ne ho pubblicate circa duecento ma “Un sabato italiano” (l’intero album) continua ad essere amato in modo particolare, e ad essere scoperto da chi ancora non lo conosceva. Oggi posso dire che questo album mi sopravviverà, ed è una grande soddisfazione».

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