Varese, soldi scuole paritarie e mozione impallinata: è guerra a Palazzo Estense

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VARESE – La campanella è suonata, il consiglio comunale è finito qualche minuto dopo lo scoccare della campanella, ma sulle scuole paritarie i consiglieri di minoranza “sono ancora in aula”. Nel senso che non mollano e stanno sul pezzo. Anzi, attaccano: «I consiglieri di maggioranza hanno “minacciato” di votare contro la proposta di aumentare i contributi alle scuole paritarie se non fosse stato approvato l’emendamento del Partito Democratico. Evidentemente pensano che le paritarie siano un fastidio». Ad alzare i toni dopo l’intenso dibattito in consiglio nella seduta di ieri sono oggi, venerdì 4 dicembre, i consiglieri Luca Boldetti della lista Orrigoni, Carlo Piatti della Lega Nord e Stefano Clerici di Varese Ideale, posizione alla quale ha risposto l’assessore alla partita Rosella Dimaggio, che già in seduta consiliare aveva argomentato la sua contrarietà alla mozione.

La nota congiunta dell’opposizione

L’emendamento alla mozione sui contributi per le scuole dell’infanzia paritarie presentato dal PD  toglie finalmente la maschera all’attuale maggioranza guidata dal sindaco Galimberti. Anzitutto, sorprende il fatto che la mozione originale sia stata presentata da Italia Viva, un partito di maggioranza il quale finora non ha mai votato a favore delle proposte fatte negli anni dal centrodestra per sostenere le scuole convenzionate con il Comune, che hanno subito numerosi tagli con questa amministrazione di centrosinistra. Ma, forse, proprio le richieste insistenti dei consiglieri di opposizione hanno aperto gli occhi ad alcuni colleghi, ed è cosa positiva che finalmente anche qualcuno della maggioranza si sia preoccupato della questione, sperando non sia solo per fini elettorali ma per il bene comune.

L’emendamento presentato dal Partito Democratico, oltre a ridurre di circa due terzi l’importo dei maggiori contributi richiesti dai proponenti (da 300mila a 100mila euro circa), voleva stralciare dal testo della mozione un passaggio importante, nel quale si affermava che le scuole convenzionate con il Comune di Varese garantiscono il diritto alla libertà educativa. Evidentemente la maggioranza di centrosinistra che amministra la città non la pensa così, è convinta che le scuole paritarie siano un fastidio e un ostacolo rispetto alla programmazione e all’educazione delle scuole comunali.

Nella discussione del punto, gran parte dei consiglieri di maggioranza hanno “minacciato” di votare contro la proposta di aumentare i contributi alle scuole paritarie se non fosse stato approvato l’emendamento del PD, fatto che ha portato i proponenti a ritirare la mozione. Questa è l’ennesima brutta pagina dell’amministrazione Galimberti, che si dimostra poco attenta a queste realtà, come dimostra anche l’ulteriore taglio dei contributi previsto per il 2021 di circa 100mila euro.

Polemica strumentale

«Ma quali soldi in meno e quale fastidio nei confronti delle paritarie – attacca l’assessore Dimaggio – la realtà dice che è stata proprio l’amministrazione Galimberti a rinnovare la convenzione e a rifinanziarla. Al tavolo con i referenti delle scuole non solo si è lavorato per mettere a sistema le spese delle diverse realtà, ma abbiamo anche stabilito di assegnare il contributo “a bambino iscritto”,  che ammonta a 1.800 euro l’anno. La cifra stanziata nel suo complesso è infatti di 1 milione e 800 mila euro per circa 1.100 bambini. A questi poi vanno aggiunti i finanziamenti per il sostegno dei bambini con disabilità e il finanziamento alle famiglie bisognose a integrazione della rette. Oltre alle somme destinate dal governo, dalla Regione, dalla riforma della Buona scuola e dal ministero della Famiglia, che ha messo una cifra ad hoc anche per le scuole».

Ed è per tutti questi motivi che Rossella Dimaggio puntualizza il senso della mozione presentata dal consigliere Pepe e silurata da Simone Longhini: «Lì si andava nella direzione giusta. Ovvero la richiesta era di impegnare la giunta ad aumentare il contributo per il pagamento delle rette delle famiglie meno abbienti, o di quelle che in questo momento faticano a pagarle». E, in conclusione, spiega l’assessore: «Non vi è alcun pregiudizio nei confronti delle paritarie. Anche perché il mio faro nella conduzione dell’assessorato ai Servizi educativi è di garantire il benessere degli alunni, di tutti gli alunni, il fatto che tutti abbiamo le medesime occasioni educative e formative e lasciare ai genitori la libertà di scelta. Ecco, se per noi quindi non c’è distinzione tra pubbliche e paritarie, al contrario per qualche consigliere d’opposizione l’argomento scuola è stata usato per una polemica del tutto strumentale».

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