Incassi natalizi in negozi, bar e ristoranti: il bilancio agrodolce di Uniascom Varese

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VARESE – Abbigliamento e calzature sulla strada delle ripresa, bene le gioiellerie, dolciumi e ottici. Per bar e ristoranti lavoro in linea con le aspettative ma senza “il botto” nel periodo prenatalizio e comunque non a livello di due anni fa e soprattutto meno soddisfacente di quello dei mesi estivi.

Natale disastroso nel Luinese

L’eccezione, purtroppo negativa, sul nostro territorio è rappresentata da Luino, Ponte Tresa e da tutto il Luinese. L’intera area di confine continua, infatti, a pagare in termini di riduzione del fatturato la perdita della clientela Svizzera. «Si sono abituati a stare di là» è la spiegazione che arriva dai negozianti. Il riferimento è a dodici mesi fa quando, nonostante il lockdown, si era lavorato di più. Così come era accaduto anche in estate. «Natale disastroso» è il commento dei commercianti interpellati dalla nostra associazione, poco convinti che i saldi potranno invertire il trend.

Buoni incassi a Varese

Entrando nello specifico, a Varese i pubblici esercizi hanno registrato buoni incassi nel periodo natalizio, non in grado però di riequilibrare i conti dell’interno anno. Pollice in su per negozi di ottica, alcuni dei quali parlando di fatturati persino superiori a quelli di due anni fa.

A Gallarate grande attesa per i saldi

A Gallarate settore dell’abbigliamento in netta ripresa rispetto al 2020, ma scontrino medio leggermente al di sotto di quello del 2019. Inoltre, negozi letteralmente presi d’assalto nelle vie dello shopping dei Due Galli il giorno delle Vigilia e aspettative molto alte per i saldi in partenza il prossimo 5 gennaio.

A Saronno bene abbigliamento e calzature

Sempre per l’abbigliamento e le calzature, da Saronno si annotano segnali positivi: incassi in linea con quelli dell’ultimo Natale prima dell’esplosione delle pandemia e nettamente superiori a quelli di un anno fa. Bene anche le gioiellerie con fatturati in crescita nel raffronto con il 2020.

A Busto sorridono le pasticcerie

Infine, Busto Arsizio, dove sorridono le pasticcerie («abbiamo lavorato molto bene») e dove non sono buoni i riscontri da parte di ristoranti e pizzerie, con un calo del 30% di fatturato nell’arco dell’anno sul quale ha inciso anche la perdita di clienti a Natale e alla Vigilia, causata dalle tante prenotazioni annullate dovute all’esplosione del numero di contagiati e, perciò, di persone in quarantena.

Preoccupa la gestione delle quarantene

In vista dell’imminente partenza i saldi, è proprio la gestione delle quarantene a preoccupare Rudy Collini, presidente di Uniascom Confcommercio provincia di Varese. «Quest’anno», spiega, «non ci saranno limitazioni di legge sulle aperture dei negozi, ma in compenso avremo tante saracinesche abbassate e tanti clienti in meno a causa dell’obbligo di restare a casa imposto a chi è entrato in contatto con un positivo al Corona virus. I recenti provvedimenti del Governo sono un segnale positivo, ma non sufficienti a limitare gli effetti sul commercio di questa quarta ondata, le cui conseguenze negative hanno già investito il settore della ristorazione con l’80% delle disdette per i cenoni di Capodanno anche nella nostra provincia».

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