VISTO&RIVISTO Lioness, una serie al femminile che piace a tutti

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di Andrea Minchella

VISTO

OPERAZIONE SPECIALE: LIONESS, di Taylor Sheridan (Special Ops.: Lioness, Stati Uniti 2023, 8×42 min., MTV Entertainment Studios- Paramount+).

Taylor Sheridan torna, dopo il poco convincente “Tulsa King”, con una serie interessante e ben fatta. “Lioness” è incentrata sulle vicende di una vera squadra della CIA che opera nel Medio Oriente per conto dell’esercito degli Stati Uniti. La particolarità di questa squadra risiede nella sua composizione: i vertici e i componenti operativi sono quasi tutte donne. La vicenda prende spunto da Leslie Mortz e dal suo gruppo di “Marines” che ha operato in Iraq e in Afghanistan con lo scopo di avvicinare le donne, mogli dei talebani, per ottenere informazioni in cambio di protezione e di una vita nuova in terra americana.

Sheridan scrive una serie che è composta di 8 episodi. La produzione ingaggia Zoe Saldana, che abbandona la tinta blue di “Avatar”, per interpretare il ruolo di Joe, una militare dura e spietata sul campo che però vive con non poche difficoltà la sua vita famigliare. La magnetica Laysla De Oliveira interpreta Cruz, il “marine per caso” che è al centro della missione raccontata dalla serie. A metà tra la Demi Morre di “Soldato Jane” e la Anne Parillaud di “Nikita”, il personaggio interpretato dalla De Oliveira racchiude in sé tutte le caratteristiche di quello che dovrebbe essere una donna capace di sopravvivere in un mondo maschiocentrico in cui le fragilità delle donne diventano spesso alibi per ogni azione e comportamento di un uomo nei confronti delle donne stesse.

Sheridan ha sempre tratteggiato nelle sue serie figure di donne forti ed emancipate che fossero parti integranti delle vicende di cui sono protagoniste. Completano il cast, oltre a diversi attori provenienti da altre produzioni tratte da progetti di Sheridan, Nicole Kidman, che interpreta la responsabile “senior” della CIA, e Morgan Freeman che all’età di 85 anni non rinuncia ad apportare il suo valore aggiunto a qualsiasi progetto decida di realizzare. Anche in questo caso il volto dell’attore statunitense fornisce credibilità ad una produzione che mantiene un livello di qualità abbastanza elevato.

Non proprio paragonabile alla leggendaria serie “Homeland”, questa produzione ci fornisce una realistica fotografia di quanto sia complicata la continua ricerca da parte degli Stati Uniti di un appiglio, un contatto, in quelle terre in cui è difficilissimo portare avanti un conflitto. Il Medio Oriente è sempre stato un territorio difficile ed enigmatico per l’esercito statunitense. Il lavoro dell’”Intelligence” ha sempre avuto un ruolo centrale per abbassare il più possibile il rischio di incidenti durante il conflitto in una terra sconosciuta e completamente impermeabile ai tentativi occidentali di insinuarsi. Questa squadra ha l’intuizione di doversi introdurre avvicinando le donne, che non sempre accettano la rigidità di regole che reggono gran parte di quei territori. Infiltrare una donna in quelle civiltà è un’operazione complessa ed affascinante nello stesso tempo. Il bravo Sheridan tratteggia con una buona capacità drammaturgica i pericolosi intrecci che possono verificarsi durante quelle missioni.

La protagonista Cruz Manuelos è l’eroina che tutte le donne vorrebbero essere. Da una vita fatta di violenze subite ed esperienze ai margini della società, ci si può riscattare e diventare utili per una nazione intera. La dose di fantasia è sempre elevata, come accade nelle produzioni “hollywoodiane”, ma soltanto l’idea che si può immaginare una possibilità di emancipazione è certamente un punto di forza di questa serie.

Sheridan, dunque, si conferma un bravo ideatore di serie soprattutto perché inserisce sempre l’immagine della frontiera come luogo fisico ma anche come luogo dell’anima. In “Yellowstone”, in “Tulsa King” e in questo “Lioness” la frontiera diventa un luogo dove poter vivere un’esperienza di riscatto e di rivalsa sul mondo che ci ha giudicati ed allontanati.

In diretta con la programmazione Statunitense, “Lioneess” ha raccolto da subito un pubblico vastissimo che ha potuto guardare i primi tre episodi sul canale “on demand” Paramount+.

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RIVISTO

NESSUNA VERITA’, di Ridley Scott (Body of Lies, Stati Uniti 2008, 128 min.).

Ridley Scott realizza uno “spy movie” che si perde tra i molti titoli che hanno come protagonisti agenti segreti americani impegnati in Medio Oriente. Non uno dei migliori lavori del regista, questo film vede Russell Crowe e Leonardo Di Caprio intenti a portare avanti una missione difficile e pericolosa.

L’analisi che viene elaborata nel palazzo della CIA, e l’operazione che viene condotta sul territorio fanno emergere tutta la difficoltà che i servizi segreti affrontano ogni giorno per cercare di rendere meno pericolose le operazioni militari che vengono svolte in quei territori complessi e prevalentemente sconosciuti.

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