Viva la Rai! E lo spoil system

bottini viva rai
Rai, si imbizzarisce anche il famoso cavallo di viale Mazzini a Roma

di Gian Franco Bottini

“Mamma Rai”, una brillante ottantenne che ancora una volta ha dovuto subire le stucchevoli liti in famiglia che periodicamente turbano la sua serenità. Questa volta forse le voci si sono alzate più del solito, ma si sa come va:  oggi a me domani a te… Parliamo delle nomine ai più alti gradi della struttura Rai che anche questa volta, come succede ad ogni cambio di governo, nella logica dello spoil system vengono rinnovate con gli usuali scambi di accuse fra le parti politiche.

Ci farebbe piacere se qualcuno si ricordasse che recentemente, nell’analoga situazione di cambio delle figure apicali in altre importanti aziende pubbliche, cercammo di sostenere non solo la legittimità ma anche l’opportunità dello spoil system; del fatto cioè che chi ha la responsabilità di governare metta alla testa di importanti industrie delle persone di propria fiducia. Nel caso Rai, comunque , è nostro parere che , pur nella sua legittimità, lo spoil system  andrebbe  considerato  ed interpretato tenendo conto delle particolari fattezze dell’azienda. Fermo restando che in tutti casi il valore e l’adeguatezza professionale delle persone scelte deve essere alla base delle scelte stesse, mentre nel primo caso le valutazioni devono essere prevalentemente sulle capacità “industriali”, nel caso Rai devono essere anche “politiche”.

Questo perché Rai non è una industria che produce beni o servizi valutabili nella loro “fisicità” e destinati ad un mercato libero e concorrenziale, ma perché produce “comunicazione” e soprattutto, come  servizio pubblico, si rivolge ad una utenza non di mercato ma di appartenenza (quella al popolo italiano).

Detto questo, come tutte le aziende, la Rai “dovrebbe” sempre ricercare un “prodotto” rispettoso delle  richieste del proprio mercato di riferimento, costituito da un certo numero  di milioni di italiani ognuno dei quali con l’uguale diritto di vedere rappresentate le proprie idee e, non dimentichiamolo, con l’uguale onere di pagare un canone. Parrà fuori luogo ma ci piace ricordare che, a proposito di attenzione al  “mercato”, Berlusconi , pur agendo nella libertà di una attività  privatistica, tenne per molti anni Mentana, (a suo dire  un “comunista!”) alla direzione di  TG5.

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Gian Franco Bottini

Per tutte queste ragioni parrebbe strano dover parlare in Rai di appartenenza politica delle figure professionali implicate nella corsa alle direzioni, ma evidentemente non lo è (e per la verità non lo è mai stato), ricordando sempre che siamo comunque in un legittimo regime di spoil system e che il massimo sforzo che si può ragionevolmente chiedere alla parte governativa è quello che ci sia  una ragionata ed equilibrata applicazione. Facile da dire ma difficile da applicare anche se ci pare di non dover dar torto a chi afferma che, nella situazione odierna, ci si è , più o meno, attenuti agli usi e costumi  del passato, anche se, per puri esempi, ricordando la presenza dell’attuale ministro Sangiuliano nella vecchia direzione Rai o la riconferma del direttore TGR Casarin, verrebbe di propendere per una sfumata maggiore generosità ed attenzione del governo passato.

E allora c’è da chiedersi: perché tanto clamore? E’ scontato che in ogni caso la parte non governativa avrebbe comunque fatto le rimostranze di rito e che esse si sarebbero esaurite nei “tempi tecnici” del caso, se la parte stessa non fosse stata sollecitata ed aizzata dal solito atteggiamento “e adesso son c.. vostri, qui non si fanno prigionieri”. Atteggiamento  non certo quello tenuto da una sempre cauta Premier, ma da parte di alcuni canali politici o mediatici a lei vicina. Non sarebbe cambiato nulla, ma probabilmente si sarebbero evitato di creare le premesse per consentire di celebrare il chiassoso “martirio” di personaggi come Fazio e  Annunziata; due professionisti, comunque la si pensi, di alto valore, le cui sorti hanno potuto essere addebitate all’”arroganza” mentre si sarebbero probabilmente ugualmente verificate per altre motivazioni, economiche o politiche, ben estranee ad uno scontato spoil system.

Ritorniamo a parlare di quella punta di arroganza , più verbale che fattuale,  che la maggioranza di governo non  riesce a moderare, riscaldando ogni volta dubbi e timori sulla sua vera anima ed identità. Nel caso specifico, un atteggiamento di arrogante occupazione del servizio pubblico mediatico può essere stato utile unicamente a creare timori sul futuro  rispetto della libertà di pensiero e di informazione. E non è poco! Ancora una volta un Governo criticabile, nella forma più che nella sostanza; ma sono errori che la Meloni poi paga anche all’estero ( Francia, Spagna, Canada) con accuse di revanscismo!

Già nel 1982 Renato Zero cantava ironicamente “Viva la Rai” e nel testo, richiamando le liti per il potere, ”paghiamo allora questo abbonamento per mantenerli in salute e sentimento”. Dopo 40 anni la canzone è sempre quella e il “sorcino” la può serenamente continuare a cantare!

bottini viva rai – MALPENSA24