Walter Ricciardi, dal convegno della Fondazione Iseni all’Oms: “Ecco cosa accadrà con il coronavirus”

Consigliere del Ministro della Sanità e membro dell’Organizzazione mondiale della Sanità

Era il 22 ottobre 2016. La Fondazione Iseni premiò, al termine del Convegno nazionale di cardiologia “le Giornate Cardiologiche” a Stresa, il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Walter Ricciardi (nella foto a sinistra, insieme all’epoca sottosegretario al Lavoro e Politiche sociali Franca Biondelli, al presidente della Fondazione Fabrizio Iseni e al Direttore generale degli Istituti di ricovero e cura Gruppo Iseni Sanità Andrea Macchi). Un premio che Fabrizio Iseni aveva voluto assegnare a Walter Ricciardi per il suo impegno, al vertice del massimo organismo istituzionale dei medici e della medicina in Italia, che riunisce e sovrintende sul difficile e complesso lavoro medici italiani, garante a tutti gli effetti della salute dei cittadini. Un impegno formidabile – aveva spiegato Iseni – che si può riassumere in 5 parole chiave: ricerca, sperimentazione, controllo, formazione e promozione della salute. Fabrizio Iseni e Walter Ricciardi avevano concluso insieme i lavori del convegno, a cui parteciparono oltre 200 cardiologi provenienti da tutt’Italia. Un evento medico a cinque stelle.

Sono passati poco più di 3 anni dai lavori del Convegno della Fondazione Iseni e oggi Walter Ricciardi è membro italiano del Consiglio Esecutivo dell’Oms, l’Organizzazione mondiale della Sanità, e Consigliere del Ministro della Salute, Roberto Speranza. E’ salito al vertice della Sanità nazionale e mondiale. E dalla cima della piramide avverte: “Per lasciarci alle spalle il ‘pericolo’ coronavirus sarà necessario attendere almeno maggio-giugno, cioè la riduzione del numero di contagi, cioè l’appiattimento della curva epidemica”. Cosa accadrà dunque nei prossimi giorni? “Avremo un aumento importante di casi in Lombardia ed Emilia-Romagna. Le strategie messe in campo dal governo servono a contenere la progressione, ma è indispensabile il comportamento responsabile delle persone: evitiamo di frequentare luoghi ad alta concentrazione sociale”. C’è qualche buona notizia? “Sì, il virus non possiede un’alta patogenicità vale a dire ha minore capacità di generare malattia rispetto ad altri virus con cui abbiamo fatto i conti in passato. Molte persone lo prendono con sintomi lievi, alcuni individui però sviluppano gravi polmoniti e possono non uscirne se hanno altre patologie”.