La rete de “Il filo di Emma” di Busto è un successo. Via agli affidi di due minori

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BUSTO ARSIZIO – Si conclude con un importante successo il progetto “Il filo di Emma” patrocinato dal Comune di Busto Arsizio, che ha permesso l’attivazione di due affidi di minori sul territorio. «Così poniamo le basi per il diffondersi di una cultura dell’educazione come frutto di gratuità affettiva e di attenzione», commenta l’assessore all’Inclusione sociale Osvaldo Attolini.

L’importanza della famiglia

Con la fine del 2020 si è concluso il progetto “Il filo di Emma”, il percorso di avvicinamento al tema dell’affido realizzato da La Casa Gialla onlus, in collaborazione con Progetto Pollicino onlus e Piccolo Principe onlus, e con il patrocinio e il contributo di Palazzo Gilardoni. «Si tratta di un progetto molto importante per tutta la comunità, perché anche se fortunatamente la maggioranza delle famiglie vive in condizioni stabili, la maggior parte dei problemi legati ai minori nasce spesso da difficoltà vissute nel rapporto tra genitori e figli e tra i genitori stessi», osserva l’assessore.

Un problema di tutta la comunità

Diventa quindi importante portare all’attenzione di tutti il tema dell’affido, in modo che proprio una parte delle famiglie stabili si faccia carico di assicurare migliori condizioni di vita affettive e relazionali ai minori attualmente affidati a strutture protette. «Dobbiamo perciò essere grati a Casa Gialla per aver intrapreso questo percorso che, senza avere la pretesa di risolvere il problema dell’infanzia trascurata, pone comunque le basi per il diffondersi di una cultura dell’educazione come frutto di una gratuità affettiva e di una attenzione sociale».

Il Covid non ci ferma

Dopo la presentazione alla città nel mese di dicembre 2019, all’inizio del 2020 si è svolto il primo ‘filo’ del progetto, una mini rassegna cinematografica condotta da Antonio Autieri di Sentieri del Cinema, che ha visto la proiezione di 4 film legati alle tematiche di adozione e affido a cui hanno partecipato 70 persone. Nel mese di marzo ha preso il via il percorso formativo vero e proprio: l’emergenza sanitaria ha impedito lo svolgimento in presenza della formazione con i professionisti, per cui si è utilizzata Teams, piattaforma su cui si sono contati 46 accessi costanti.

La seconda edizione

A settembre sono iniziati i colloqui in presenza condotti da assistenti sociali e psicologi con 14 nuclei famigliari e 2 donne single e si sono svolte le visite domiciliari. Al termine di questo percorso, il primo affido, che ha preso il via a dicembre. A gennaio partirà il secondo. In entrambi i casi, le famiglie formate dal progetto sono state ritenute valide dai Servizi sociali che hanno proposto l’abbinamento con minori a loro carico.

«Siamo davvero contenti di questo successo nella partecipazione e il bisogno sociale di intercettare persone interessate alla tematica dell’affido ci spingono a programmare una seconda edizione per l’anno 2021», concludono da La Casa Gialla.

Una rete per sostenere gli affidi a Busto: La Casa Gialla lancia “Il filo di Emma”

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