Busto, arriva la parcella per il contenzioso sui derivati a Londra: 178mila sterline

BUSTO ARSIZIO – Contenzioso per i derivati, la parcella dei legali è un salasso. Il Comune, citato di fronte all’Alta corte di giustizia di Londra da Deutsche Bank, deve scucire urgentemente 178mila sterline allo studio legale che sta seguendo la causa: così la giunta autorizza un prelevamento dal fondo di riserva per 70mila euro per rimpolpare l’apposito capitolo di spesa. E la maggioranza si riunisce per fare il punto sulla delicata vicenda: “top secret” quello che si sono detti gli esponenti del centrodestra bustocco, in ossequio alla «massima riservatezza» pretesa dai legali che stanno rappresentando la Città di Busto Arsizio di fronte ai tribunali della City.

Le spese legali

La grana dei derivati è tornata prepotentemente d’attualità dopo che sul tavolo dell’esecutivo guidato da Emanuele Antonelli è arrivata la richiesta da parte dello studio legale di «integrare urgentemente le somme preventivate per spese legali, necessarie per la prosecuzione delle fasi di consulenza tecnica e testimoniale ed eventuale Case Management, per una somma stimata di 178.700,00 sterline oltre IVA». L’equivalente di poco più di 200mila euro. Indispensabili per procedere con la causa pendente presso la Financial List High Court of Justice, Queen’s Bench Division, Commercial Court della capitale britannica, per la quale lo scorso 20 dicembre era prevista l’udienza di smistamento. Così la giunta ha dovuto integrare, con 70mila euro prelevati dal fondo di riserva, il capitolo di bilancio relativo alle “spese per incarichi professionali e per esecuzione sentenze”, che ammontava a 212mila euro.

L’operazione

In ballo c’è un contenzioso milionario, che riguarda un’operazione che risale al 2007, prima amministrazione Farioli, quando assessore al bilancio era Alberto Cattaneo. Tecnicamente, uno swap dei derivati sottoscritti dal Comune nel 2002 (quando la pratica di affidarsi a questi strumenti di rinegoziazione del debito era molto diffusa negli enti locali), uno scambio di flussi di cassa che consentì di sterilizzare i rischi dell’operazione originaria, spalmandone i costi sul lungo periodo, con il risultato di un saldo positivo in bilancio per i primi anni a fronte di maggiori “restituzioni” dal 2014 in poi, fino alla scadenza del contratto fissata per il 2031. Materia estremamente complessa, su cui la banca tedesca è passata al contrattacco chiedendo il riscatto delle somme dovute dal Comune. Ma l’amministrazione al contrario è convinta di poter risparmiare rispetto alle pretese.

Le risposte in commissione

Della vicenda si era parlato in commissione bilancio nell’ambito del dibattito sul preventivo 2021, dato che il Comune aveva previsto la sospensione dei pagamenti dovuti a Deutsche Bank, con contestuale accantonamento delle cifre da versare secondo l’ultimo contratto di swap, proprio in attesa della chiusura del contenzioso. In quell’occasione l’assessore al bilancio Paola Magugliani aveva ipotizzato una «soluzione» della vicenda «entro aprile», esprimendo «fiducia» nel possibile esito, mentre il sindaco Emanuele Antonelli aveva richiamato «una sentenza della Cassazione a sfavore di un istituto di credito» (non Deutsche Bank) che aveva effettuato un’operazione simile a quella di Busto, che faceva ritenere «ragionevole pensare che possano darci ragione».

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