In Provincia di Varese il sostegno alle vittime di violenza passa anche dal lavoro

VARESE – La Provincia di Varese, con il supporto di Regione Lombardia, rafforza il sistema a sostegno delle donne vittime di violenza. Si è svolto oggi, 5 maggio, a Villa Recalcati (nella foto) il primo incontro di un progetto che punta a facilitare l’inserimento lavorativo di chi subisce violenze. Rendersi autonome e indipendenti può risultare fondamentale per le donne che si trovano in situazioni di disagio: per questo motivo si punta a formare sul tema il personale dei centri per l’impiego.

Favorire l’occupazione

“Conoscere il fenomeno della violenza” il tema al centro della giornata, che rientra nel progetto dal titolo “Interventi finalizzati alla presa in carico delle donne vittime di violenza e discriminazione sul lavoro in attuazione della Dgr 5080/2021”. L’iniziativa prevede la realizzazione, presso i centri per l’impiego della Provincia di Varese, di interventi finalizzati alla presa in carico delle donne vittime di violenza e discriminazione sul lavoro, di sostegno all’occupazione femminile per il recupero della piena autonomia sotto il profilo economico e lavorativo e per la promozione della parità di genere nel mondo del lavoro. Il progetto è promosso dalla Regione, che ha ripartito le risorse tra le singole province.

Il ruolo dei Centri per l’impiego

Con l’obiettivo di stipulare un protocollo operativo tra i Centri per l’impiego e le Reti Antiviolenza il progetto nasce sia dalle criticità emerse in alcuni territori per la mancanza di interlocutori privilegiati all’interno dei Cpi per l’invio di donne in carico ai centri antiviolenza, sia da alcuni casi giunti agli uffici delle consigliere di parità. L’attività è volta a formare e potenziare le competenze del personale dei centri per l’impiego, affinché gli operatori siano in grado di accogliere adeguatamente le donne inviate dai centri antiviolenza, ma nello stesso tempo siano in grado di identificare e riconoscere i segnali di violenza e discriminazioni subite nel luogo di lavoro che possono essere alla base di una richiesta spontanea di ricerca o di cambio di lavoro.

Le attività previste

Per conseguire questo obiettivo le risorse assegnate da Regione Lombardia sono state finalizzate a tre attività: la prima è la formazione del personale dei Centri per l’impiego (con due moduli per un totale di 56 ore). L’obiettivo è formare operatori e operatrici affinché non riproducano stereotipi di genere nell’attività quotidiana di accoglienza, orientamento e bilancio di competenze. Il secondo punto è la predisposizione di un protocollo operativo tra i Cpi e la Rete Antiviolenza per la segnalazione e la presa in carico di donne vittime di violenza; il terzo prevede invece la somministrazione di un questionario sui fabbisogni formativi delle donne.

Lavoro e autonomia

Tutte le attività sono realizzate in collaborazione con gli enti firmatari del “Protocollo d’Intesa per la promozione di azioni e strategie condivise finalizzate alla prevenzione e al contrasto del fenomeno della violenza nei confronti delle donne” per la costituzione della rete Riv (Rete antiviolenza interistituzionale di Varese). In apertura dell’evento inaugurale di oggi è intervenuto il presidente della Provincia di Varese Emanuele Antonelli. «Vorrei che progetti come questo non fossero più necessari, ma la nostra quotidianità, anche a livello locale, purtroppo dimostra il contrario. Per le donne inserite in un percorso di uscita dalla violenza è fondamentale rendersi autonome e indipendenti. E il mezzo migliore è il lavoro». Antonella Guarino, segretario generale della Provincia di Varese, ha affermato: «Dopo questo lungo periodo, causa epidemia Covid19, che ha messo a dura prova le relazioni familiari e sociali, ha esacerbato gli animi e aumentato gli episodi di violenze, è quanto mai doveroso tornare sulla tematica della violenza sulle donne».

L’importanza di denunciare

«La violenza di genere si consuma anche nei luoghi di lavoro ed è importante saper riconoscere e segnalare le molestie e le molestie sessuali per poter efficacemente contrastare il fenomeno e sostenere le donne vittime di tali comportamenti – ha messo in evidenza Anna Danesi, consigliera di parità della Provincia di Varese – purtroppo, sono pochissime le lavoratrici che hanno il coraggio di segnalare tali situazioni e quando ciò avviene in genere è dopo che già hanno perso il lavoro e hanno visto compromessa la propria salute. È necessario che sappiano che non sono sole in queste vicende ma che le Istituzioni, le pari sociali e le strutture del territorio possono sostenerle ed aiutarle in questo percorso». Infine è intervenuto Simone Longhini, consigliere provinciale delegato a inclusione sociale, istruzione, formazione e politiche del lavoro. «Il tema della violenza sulle donne purtroppo è di grande attualità, anche sul nostro territorio. Si tratta di una tematica da affrontare a 360 gradi e iniziative come questa vanno nella direzione giusta per raggiungere risultati concreti ed efficaci».