Cassano ricorda le vittime delle Foibe. «Fermiamo la congiura del silenzio»

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CASSANO MAGNAGO – «Poniamo fine a ogni residua congiura del silenzio». Lo ha detto il sindaco di Cassano Magnago, Nicola Poliseno, ieri 10 febbraio al sacrario per la commemorazione dei martiri delle foibe d’Istria, Dalmazia e Fiume.

Una pagina nera della storia italiana

A Cassano è la tredicesima commemorazione. Il 10 febbraio 2007, dopo una mozione del consiglio comunale, venne posata una targa al cimitero.   «Dopo tredici anni – ha ricordato il sindaco –  la nostra Città e la Nazione tutta, ha leggermente recuperato le mancanze dei decenni precedenti, dove non se ne discuteva, come se nulla fosse accaduto, come se quegli italiani se l’erano proprio cercata, come se non avessero alcun valore, dimenticati, morti di serie B».  Oggi anche i libri scolastici di storia raccontano questa grande tragedia italiana, vissuta allo snodo del passaggio tra la Seconda guerra mondiale e l’inizio della Guerra fredda. «Una pagina nera della storia italiana, che causò lutti, grandi sofferenze e spargimento di sangue innocente. In quegli anni sul territorio italiano, la conclusione del conflitto contro i nazifascisti sanciva la fine dell’oppressione e il graduale ritorno alla libertà e alla democrazia, un ulteriore destino crudele attendeva gli Italiani nelle zone occupate dalle truppe jugoslave e le Foibe furono il destino crudele per gli italiani dell’Istria, della Dalmazia, della Venezia Giulia».

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Il valore delle differenze

Secondo Poliseno la Giornata del ricordo serve per fermarsi e dedicare del tempo utile e delle preghiere ai tanti innocenti, colpevoli solo di essere italiani e visti come un ostacolo all’egemonia rivoluzionaria del comunismo titoista. Uccisi e addirittura gettati, vivi o morti, nelle profondità delle foibe. «Il ricordo, oggi, è per me un dovere come sindaco, ma prima di tutto come uomo, come cittadino italiano; è un monito per tutti noi perché siamo tenuti ad impedire che l’ignoranza e l’indifferenza abbiano la prevalenza e perché tali orrori non si ripetano mai più e restino un ammonimento perenne contro ogni persecuzione e offesa alla dignità umana. Lo dobbiamo insieme ritenere un dovere nei confronti dei sopravvissuti, dei familiari delle vittime e dei rappresentanti delle associazioni che coltivano la memoria di quella tragedia. Il dramma delle Foibe può aiutarci a non perdere la strada della convivenza pacifica e del riconoscimento del valore delle differenze e del rispetto dell’altro».

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Cassano vittime foibe – MALPENSA24