“Prima” di Busto con il Trovatore, Ba Lirica completa la trilogia popolare di Verdi

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BUSTO ARSIZIO – «L’appuntamento che domenica prossima, 11 dicembre, in cui al Teatro Sociale di Busto andrà in scena alle 16 il Trovatore di Giuseppe Verdi sarà la nostra “prima” prima». Come ha spiegato oggi, martedì 6, la vicesindaco e assessore alla Cultura Manuela Maffioli, lo spettacolo che rappresenta il culmine del primo anno di Ba Lirica – «che già può essere definito un successo» – è anche un ponte a quello nuovo, che di fatto apre, «una finestra che vedrà l’amministrazione impegnata anche nel 2023 in grossi investimenti economici in questo ambito».

Daniele Geltrudi, Alberto Oliva, Manuela Maffioli, Luca Galli e Marco Beretta

Il pubblico di oggi, domani e dopodomani

Giorno destinato alla prima di Busto sarà la prima domenica di dicembre; per domani è stato inoltre indetto un mercoledì “nero” con forti sconti sui biglietti. Quello nella lirica, ha ricordato Maffioli, è un investimento a trecentosessanta gradi: «Nel lavoro per riportare a Busto un genere che era di casa si è pensato non solo al pubblico di oggi e domani, ma anche a quello di dopodomani: da tre anni Opera Domani porta la lirica nelle scuole e la prossima edizione si terrà a marzo. Oltre a un valore etico e morale, si tratta di un importante fattore di promozione del territorio: l’appello è quindi a credere in questa operazione, un investimento sulla propria persona e sulla propria città, alla luce dello sviluppo legato a tutti i nuovi arrivi che porta la cultura».

«Fare l’opera è da “matti”»

Luca Galli, presidente del “Delia Cajelli”, ha ribadito l’importanza del lavoro compiuto per riportare la sala, che negli anni Cinquanta fu trasformata in un cinema, alla sua vocazione originaria di teatro d’opera. Un’impresa ancora più ambiziosa se si tiene conto che l’obiettivo è rendere la sala di Busto «un punto di riferimento per la lirica in un’area molto vasta che non ne vanta eguali fino a centri come Novara, Como o Lugano». E senza dimenticare che «fare l’opera è veramente da “matti”. Mettere insieme cantanti, coro e scenografie comporta che debbano coincidere un sacco di variabili: ci vuole la bravura delle persone che ci lavorano, un impegno incredibile che si può toccare con mano passando a vedere in settimana le prove al Sociale , teatro aperto, e la complessità di ciò che viene realizzato».

Gaetano Triscari (Ferrando), Erica Rondini (Ines), Erica Zulikha Benato (Azucena) e Leyla Martinucci (Leonora)

Restituire il Trovatore come fu concepito

Per il Trovatore che – ha sottolineato Daniele Geltrudi di Educarte – è una produzione propria, il maestro Marco Beretta ha assicurato una lettura fedele a quanto creato in origine da Giuseppe Verdi, «una partitura che subì tante aggiunte arbitrarie».
La meta è «restituire l’opera come fu concepita da chi la scrisse, cioè una lettura asciugata dalle “incrostazioni” esecutive che si sono stratificate nel tempo. Un simile impegno – «togliamo anche le incrostazioni della tradizione» – è stato dichiarato dal regista Alberto Oliva per l’aspetto visivo di un testo che è stata proposto in innumerevoli versioni e prevede otto cambi di scena medievali. La soluzione è «un’idea originale, innovativa ma anche rispettosa» che possa tenere uniti tutti questi aspetti. L’idea arriva da Verdi stesso, che nel libretto scrisse di un’opera “dipinta nel fuoco”: alla sua traduzione in immagini contribuiranno Alice Benazzi e Lorenzo Anselmi, gli stessi che si sono già occupati del Rigoletto.

busto prima lirica verdi – MALPENSA24