Omicidio Castelveccana, Nachat ucciso dal colpo d’arma da fuoco. Non dalla caduta nel dirupo

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CASTELVECCANA – E’ stato il colpo d’arma da fuoco che lo ha raggiunto alla regione lombare ad uccidere Rachid Nachat, 34 anni, origini marocchine, senza permesso di soggiorno, trovato in un dirupo a Castelveccana nella serata di venerdì 10 febbraio a Castelveccana. Lo ha stabilito l’esame autoptico eseguito nella giornata di ieri, martedì 14 febbraio. Il proiettile avrebbe causato un’emorragia letale: questa la causa del decesso individuata dal medico legale.

Accertamenti balistici

Presente anche il consulente di parte civile nominato dall’avvocato Debora Piazza, nuovo difensore dei famigliari di Nachat che ha sostituito Luca Carignola. Un carabiniere in forza alla compagnia di Luino è indagato per l’omicidio del 34enne. Il prossimo passo riguarderà gli accertamenti balistici per stabilire quale tipo di arma abbia sparato il colpo letale. Gli accertamenti potrebbero iniziare già nella giornata di oggi, mercoledì 15 febbraio.

Testimone irreperibile

Secondo quanto reso noto dalla procura di Varese nel pomeriggio di venerdì scorso i militari luinesi erano impegnati in un blitz anti spaccio nei boschi di Castelveccana, da tempo presi d’assalto dai pusher. Il militare indagato, credendo di trovarsi a fronteggiare soggetti armati, ha esploso alcuni colpi d’arma da fuoco. Due bossoli sono stati trovati sulla strada che costeggia la zona boschiva. Le indagini, condotte dalla squadra mobile della Questura di Varese, stanno ora cercando, con sopraluoghi andati avanti per due giorni, eventuali armi sul luogo teatro della sparatoria. Ci sarebbe un teste, come raccontato dal fratello della vittima, che avrebbe assistito al fatto. Un amico di Nachat che era con lui al momento della sparatoria che, per adesso, risulta irreperibile.

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