Fagnano, “fatto” di cocaina travolse e uccise due sposini: 4 anni sono pochi

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FAGNANO OLONA – Dopo aver già respinto una prima richiesta di patteggiamento di 3 anni, il giudice del tribunale di Busto Arsizio Giulia Pulcina ha respinto nel primo pomeriggio di oggi, giovedì 3 ottobre, anche un accordo raggiunto tra pm e difesa dell’imputato per un patteggiamento a 4 anni di pena nei confronti di Rubil Behri, il 26enne di origini albanesi che la sera dell’11 luglio 2015 travolse e uccise Mario Cocco, 36 anni e la moglie Michela Furnari, di 38, residenti a Bolladello, frazione di Cairate, mentre viaggiavano in sella a uno scooterone tra Cassano Magnago e Busto Arsizio.

Quattro anni sono troppo pochi

L’udienza è stata rinviata al 28 febbraio del 2020 è si terrà davanti a un nuovo giudice. I familiari di Mario Cocco, al termine della pronuncia del giudice Pulcina hanno espresso soddisfazione per questa presa di posizione. Nel corso del lungo procedimento penale il precedente giudice Luisa Bovitutti aveva già respinto una prima proposta di patteggiamento ad una pena di 3 anni, chiesta dai legali di Behri. Dopo una cena con visita ai nipoti la coppia, sposata da pochi mesi, stava facendo ritorno a casa, verso Cairate. Mancavano pochi minuti a mezzanotte. Ancora una decina di chilometri e sarebbero giunti a casa, invece all’improvviso si è materializzata davanti a loro, lanciata nel sorpasso di altre due auto, la Ford Focus guidata dal ventiseienne, residente a Arconate. Cocco, alla guida dello scooter, ha avuto solo il tempo di tentare di deviare verso destra, prima dello schianto, inevitabile, che in poche frazioni di secondo ha posto fine alla vita della coppia di giovani sposi. I soccorritori, giunti sul posto in pochi minuti, non avevano potuto che constatare la morte di entrambi, a causa della gravità dei traumi riportati. Accompagnato in ospedale dagli agenti della polizia stradale di Busto Arsizio e sottoposto ai controlli per droga e alcol, nel sangue del ventiseienne sono stati trovati valori positivi alla cocaina.

Guidava a alta velocità sotto l’effetto di cocaina

La successiva ricostruzione effettuata dai periti della procura, ha permesso di accertare che «le cause del sinistro sono da ascriversi unicamente alla condotta di guida di Rubil Behri che, oltre ad essere risultato positivo al test dell’uso di sostanze stupefacenti, viaggiava a una velocità superiore al limite previsto ed aveva eseguito il sorpasso di almeno due veicoli che lo precedevano, impegnando la corsia opposta nonostante la presenza della linea continua di mezzeria».«Siamo soddisfatti, così come i familiari di Mario, per questa decisione del giudice – hanno sottolineato i legali di Cocco e della famiglia Furnari, assistita da Tiberio Massironi – L’imputato non si è mai fatto avanti chiedendo scusa per la gravità del suo comportamento, che ha messo fine al destino di un’intera famiglia. Per questo il giudice ha ritenuto non adeguato il patteggiamento proposto dal legale dell’imputato, rinviando quindi ad altro giudice la determinazione di una pena più consona».

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