A Bruxelles prototipo salvavita per ciclisti realizzato all’Isis Bernocchi di Legnano

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LEGNANO – Quattro “bernocchini” conquistano Bruxelles con Free City Bike, il progetto selezionato per Expo Sciences Belgio. Filippo Cena, Luca Lazzaroni, Samuele Lodigiani e Alessandro Verrastro, sotto la direzione del professore di laboratorio di telecomunicazioni Francesco Lauricella (nella foto con la dirigente Elena Maria D’Ambrosio) hanno messo a punto e realizzato il prototipo di un salvavita per ciclisti che è stato presentato alla manifestazione italiana per il 35° concorso dell’Unione europea dei giovani scienziati, tenutasi a Milano nella sede della Fast-Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche.

Dopo aver passato una prima, dura fase di valutazione, basata sulla presentazione di una relazione del progetto, il team di studenti della classe 5.a D dell’indirizzo Informatica e telecomunicazioni dell’istituto superiore legnanese ha portato un prototipo funzionante alla manifestazione di Milano dello scorso 18 marzo, dove ha conquistato un posto a Bruxelles. «Free City Bike è costituito da un sistema di rilevazione e da un’unità di visualizzazione da installare agli incroci, per gli automobilisti: quando una bici è nei paraggi, un semaforo si accende segnalandone la presenza» spiega Samuele, che insieme ai compagni presenta così il prototipo. «L’idea – racconta – è nata in seguito all’incidente di un compagno, colpito da un’automobile mentre veniva a scuola in bicicletta».

Ispirati dall’incrocio più pericoloso della città

«Avevamo in mente un incrocio della città di Legnano – aggiunge Alessandro – quello tra corso Italia, dove corre la pista ciclabile, molto utilizzata, e via Alberto da Giussano: un punto dove capitano di frequente piccoli incidenti. Abbiamo pensato di sviluppare un progetto che aiutasse a risolvere il problema e avesse un risvolto sociale, per essere utili al comune».

Come precisa il professor Lauricella, «il prototipo è stato realizzato nell’ambito del corso pomeridiano Arca-Attività di ricerca e costruzione apparati scientifici del Bernocchi, con cui ci proponiamo di mettere a punto innovazioni di pubblica utilità». Il lavoro di ricerca e sviluppo è stato appassionante. «Non volevamo usare i classici sensori di rilevazione. Dopo aver sperimentato alcuni sistemi, abbiamo deciso di sfruttare la risonanza della mutua induzione tra due bobine, di cui una è collegata ad un generatore di segnale regolato ad una particolare frequenza e l’altra è collegata ad un circuito amplificatore» spiega Filippo.

Come funziona il sistema messo a punto

«La bobina – prosegue Luca – collegata al generatore si comporta come un piccolo trasmettitore e, al passaggio della bici, parte dell’energia elettromagnetica irradiata viene trasferita alla bobina ricevente. Il segnale captato viene amplificato e inviato ad una unità a microprocessore, il quale controlla qualche parametro del segnale e infine, se tutto è nella norma, fa lampeggiare il semaforo».

Free City Bike è il risultato di «duro lavoro di squadra, molte pizze mangiate a scuola per cena e serate trascorse in laboratorio fino all’orario di chiusura dell’Istituto» per citare le parole dei ragazzi, entusiasti del riconoscimento ottenuto. Tutti sono pronti, per l’anno prossimo, a proseguire il cammino nell’ambito della ricerca e innovazione in diversi settori: Alessandro vuole continuare gli studi nel campo della fisioterapia, Filippo in quello della fisica, Luca nell’ingegneria aerospaziale mentre Samuele desidera lavorare nel settore della domotica industriale.

«Non posso che essere orgoglioso di questi studenti – commenta Lauricella – Il nostro obiettivo, dopo aver realizzato questo prototipo, è vedere il sistema in funzione nelle strade, a partire da quelle del nostro comune. Free City Bike è pronto: se qualche azienda volesse produrlo, offriamo la nostra consulenza tecnica». Per la dirigente Elena Maria D’Ambrosio «è una grande soddisfazione per tutto l’Istituto veder premiati i talenti dei nostri ragazzi. I miei complimenti agli studenti e al loro insegnante. Contribuire all’innovazione e alla formazione e valorizzazione delle eccellenze è da sempre la vocazione dell’Isis Bernocchi».

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