«A Busto il nuovo centrodestra di Draghi, da Giorgetti a Renzi. Gelmini? Un segnale»

Gigi Farioli e Franco Binaghi

BUSTO ARSIZIO – «L’alleanza che sostiene Gigi Farioli a Busto Arsizio sta anticipando il nuovo centrodestra, liberale ed europeo, che sta nascendo sulla scia dell’esperienza del governo Draghi. Un centrodestra che va da Giorgetti a Renzi, passando per Forza Italia». Ad annunciarlo, alla luce dei “fatti nuovi” degli ultimi giorni e del sempre più marcato dissidio tra Salvini e Giorgetti in casa leghista, è Franco Binaghi, capolista di Forza Busto, la lista dei Civici Liberali e Popolari che sostiene la candidatura di Farioli. «Un’occasione che Forza Italia provinciale non ha colto». Ma per Binaghi anche il fatto che il ministro di Forza Italia Mariastella Gelmini, insieme al vicepresidente degli azzurri Antonio Tajani, sia stata in visita in provincia di Varese solo nel capoluogo Varese e non a Busto Arsizio è «chiaramente un segnale».

Il «nuovo centrodestra»

«Si sta accelerando il processo» avverte Franco Binaghi, iscritto a Forza Italia e attualmente capolista dei Civici Liberali e Popolari che a Busto Arsizio sostengono la candidatura di Gigi Farioli insieme alla lista dei Riformisti. «Sono favorevolmente impressionato dal fatto che, in sintonia con l’iniziativa politica che stiamo portando avanti a Busto Arsizio, anche nel resto del Paese si sta profilando un nuovo centrodestra più liberale ed europeo, legato ai valori dell’economia sociale mercato e di una  politica estera filo-atlantica, sulla scia dell’esperienza del governo Draghi. Da Giorgetti a Renzi passando per Forza Italia».

Il richiamo ai moderati e agli astenuti

Binaghi cita gli «esempi di Roma, dove larghi settori del centrodestra appoggiano il leader di Azione Carlo Calenda, e di Milano, dove in molti prendono le distanze da un candidato sindaco un po’ populista come Bernardo». Circostanze che, sottolinea il capolista di Forza Busto, «ci rafforzano nella convinzione che la linea politica intrapresa a Busto Arsizio sia chiara e coerente, e siamo certo che avrà un grosso seguito dopo le elezioni». Ma Binaghi confida che già il 3-4 ottobre l’operazione possa essere capita dagli elettori di Busto: «Ci auguriamo che questa proposta serva anche a risvegliare quell’elettorato moderato e dei ceti produttivi che potrebbe essere tentato dal non votare, e a motivare quindi alla partecipazione quei cittadini che finalmente trovano sulla scheda elettorale una proposta politica di centrodestra non sovranista ma in linea con il centrodestra europeo».

La sfida alla Lega

Insomma, aggiunge il capolista di Farioli, «stavolta a Busto l’alternativa al bipolarismo muscolare c’è, e anche chi non trovava un’offerta politica da votare ora avrà un’opzione su cui riflettere». Ma è una sfida anche per la Lega: «Mai come oggi stanno emergendo in modo evidente le due anime del movimento guidato da Salvini, una che sta saldamente con Draghi e una più vicina agli Orban e ai conservatori europei di cui è presidente Giorgia Meloni». E non è un caso che alla Lega “giorgettiana” si sia già rivolto in modo esplicito il candidato sindaco Gigi Farioli, prospettando la possibilità, in caso di suo successo elettorale, di un riavvicinamento nella futura maggioranza di governo di Busto.

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