Il voto a Gallarate tra trasformismo, marketing e questioni non affrontate

Dario Terreni Stati Uniti EuropaNei giorni 3 e 4  Ottobre siamo chiamati al voto per il rinnovo del Consiglio Comunale della nostra Città. Dopo ben 15 anni di Consigliere Comunale, 10 in minoranza e 5 in maggioranza, per questa tornata elettorale ho deciso di non candidarmi in nessuna delle coalizioni, ma non per questo ho abbandonato il mio impegno e la mia passione per la “vita politica”. Con questa lettera mi pongo un obiettivo non facile ma utile al fine di rendere un servizio di esperienza, competenza e di conoscenza della realtà economico/finanziaria, strutturale del nostro Comune al servizio dei cittadini.

Con l’introduzione della votazione diretta del Sindaco a doppio turno che risale ormai al 1993, i Comuni hanno sicuramente ottenuto una maggiore stabilità e hanno garantito maggioranze numeriche sufficienti per governare nei cinque anni di mandato Amministrativo. Evidentemente il sistema elettorale maggioritario non garantisce di per sé la stabilità, tanto che in questi 5 anni del mandato Cassani le crisi si sono verificate all’interno della maggioranza di centrodestra determinate da pesanti motivazioni di carattere politico/giudiziario, conseguente alla “Mensa dei poveri”.

Entrando più nel merito delle liste, a sembra che la crisi in atto del “sistema dei partiti” a livello nazionale ed in particolare dopo la costituzione del governo Draghi, le ripercussioni a livello locale si evidenziano nella composizione delle liste che a mio avviso presentano situazioni di vero e proprio “trasformismo”. In particolare nel centrodestra si sono verificati cambiamenti evidenti con il passaggio di candidati che nelle elezioni del 2016 erano collocate in determinati partiti, come ad esempio Germano Dall’Igna eletto in Forza Italia e ora candidato in Fratelli D’Italia. Un altro esempio è quello di Rocco Longobardi che dopo 5 anni di Consigliere Comunale di opposizione con la sua lista Gallarate 9.9 oggi si presenta nella lista di Forza Italia. Ancora Luca Carabelli e Leonardo Martucci, provenienti da una lunga esperienza di centrodestra, in rottura con Cassani adesso in lista con +Gallarate. Ho portato questi esempi al fine di dimostrare come la politica abbia assunto caratteristiche sempre più legate al marketing e non a visioni di carattere politico che a mio avviso confermano la crisi del “sistema partitico” a livello nazionale. Del resto il proliferare di liste così dette “civiche” confermano questa situazione di crisi del sistema rappresentativo.

Sempre per dare ai cittadini elementi di consapevolezza, mi sempre opportuno ricordare i risultati elettorali Comunali del 2016 sempre seguendo il sistema bipolare tra i due schieramenti centrodestra e centrosinistra.  Al primo turno la coalizione di centrosinistra del Sindaco Guenzani prese 7.572  voti pari al 35.73% e la coalizione di centrodestra del candidato Sindaco Cassani prese 10.023 voti pari al 47,30%. La coalizione Guenzani con tre liste aggregate, mentre la coalizione Cassani con ben 6 liste aggregate. Al ballottaggio Andrea Cassani vince con 10.311 voti pari al 55,24% contro Edoardo Guenzani con voti 8.356 pari al 44,76%. La differenza uscita dalle urne al ballottaggio tra Cassani e Guenzani è di 1.955 voti, pari al 10,48%. Credo di avere offerto una serie di elementi quantitativi per cercare di capire da dove si parte, tenendo sempre conto del detto che i voti “si contano e non si pesano”.

Entrando nel merito di questioni più di carattere amministrativo e programmatico, a me pare che questa campagna elettorale abbia completamente dimenticato le questioni di carattere economico/finanziario. Il Comune di Gallarate ha un bilancio di circa 54 milioni di euro ed un numero di dipendenti pari a 248 persone. Solo questi sintetici dato fanno capire il peso di una gestione importante ed anche complessa. E’ per questa ragione che ritengo di dare alcuni elementi di maggiore consapevolezza a questo importante capitolo della Amministrazione Comunale. 

Cosa è successo in questi cinque anni in conseguenza alla gestione precedente del Sindaco Guenzani? Dal 2011 al 2016, la Giunta Guenzani del in particolare l’Assessore al Bilancio e Partecipate Alberto Lovazzano, è stato costretto a prendere decisioni “straordinarie” a seguito di una situazione di pesanti indebitamenti ereditati dalla Giunta Mucci/Caianello. Ne segnalo solo alcuni tra i più significativi:

  • Forte indebitamento del Comune di circa 33 milioni ridotto a 19 milioni di euro con una riduzione di 14 milioni. Tale riduzione ha avuto conseguenze positive nella riduzione del pagamento degli interessi alle banche.
  • Gruppo AMSC l’indebitamento ereditato era di 31 milioni di euro ed in 5 anni è stato ridotto di ben 30 milioni. Evidentemente tale così importante e drastica riduzione è stata possibile grazie ad operazioni “straordinarie”.

Non posso entrare nel merito di tutte le operazioni che hanno prodotto questi risultati e che hanno lasciato alla nuova Giunta Cassani una situazione complessiva del Comune e delle Partecipate in condizioni completamente diverse con una ristrutturazione dell’indebitamento e con evidenti ripercussioni positive per il Sindaco Cassani e la Sua nuova Amministrazione.

Un’altra questione scarsamente affrontata in questa campagna elettorale, è quella relativa all’Urbanistica ed in particolare la mancanza di una attenzione alle “aree dismesse” che sono pari a ben 384.000 metri quadri. Gallarate si trova in una posizione “strategica” geopolitica tra Milano, Malpensa ed il Canton Ticino. Questa nostra situazione privilegiata dovrebbe richiedere uno studio particolare per cercare di diventare una città fortemente attrattiva sotto tutti i punti di vista a partire dalle attività produttive, alla abitazione ed alle importanti attività dei servizi.

In questo contesto mi pare opportuno ricordare alcuni dati che possono servire a tuti i cittadini di comprendere meglio la realtà della nostra Città.

  • Nel Comune di Gallarate sono insediate ben 80.000 metri commerciali di media/grande distribuzione. Questo dato è tra i più importanti di tutto il nostro territorio e non credo che ci siano le condizioni di mercato per una loro ulteriore espansione.
  • Nel Comune di Gallarate sono insediate ben 32 società che fatturano circa 2 miliardi di euro con fatturati oltre i 13 milioni. Un ulteriore elemento positivo è che queste società producono una occupazione di oltre 5.000 persone Questo dato diventa ancor più significativo se lo confrontiamo con Busto Arsizio e Varese tendo conto che Gallarate ha 54.000 abitanti e Busto e Varese 84.000. Quindi questi dati confermano la grande capacità attrattiva del nostro Comune e sono convinto che attraverso politiche “strategiche” attive potranno arrivare nuove attività con un aumento della occupazione e di conseguenza della ricchezza complessiva.
  • Ospedale Unico. Su questa specifica questione mi sono già espresso pubblicamente diverso tempo fa. Credo che prima di pensare a questo progetto di OSPEDALE UNICO, occorre preoccuparsi della questione sanitaria complessiva tenendo presente che queste due aree potrebbero fare la fine di aree dismesse come quella che ancor oggi è Legnano a seguito della costruzione del nuovo ospedale. Oggi la competizione è tra sanità pubblica e privata e personalmente continuo a pensare che il pubblico deve competere con il privato a livello di eccellenza. Di conseguenza non si tratta di portare avanti questo progetto di OSPEDALE UNICO prescindendo da tutto, ma predisponendo un progetto che tenga conto di questa competizione PUBBLICO-PRIVATO. Quindi si dovrà investire in una nuova realtà sanitaria territoriale pubblica dovrà solo essere di “ECCELLENZA” con la valorizzazione dell’esistente dei due enti ospedalieri.

Non posso andare oltre, spero solo di avere aggiunto elementi di concretezza a questa campagna elettorale che sempre più è caratterizzata da logiche di marketing individuale e delle liste. Evidentemente invito tutti i cittadini gallaratesi di andare al voto con grande senso di responsabilità nella scelta dei Candidati Sindaci, delle liste e delle persone che si sono rese disponibili a questo impegno civile e democratico.

Dario Terreni

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