Abbiategrasso in vetrina con la Milano-Sanremo “tradita” dal capoluogo

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ABBIATEGRASSO – Un festival di sport e campioni, che rappresenterà una formidabile vetrina di promozione del territorio, come avvenuto in occasione delle due tappe del Giro d’Italia partite da qui nel 2018 e nel 2021. Con queste premesse è stata presentata oggi, lunedì 20 febbraio, in un gremito auditorium dell’Annunciata la prima partenza da Abbiategrasso della Milano-Sanremo nella sua 114.a edizione che si correrà il 18 marzo (nelle foto).

Alla vigilia sarà allestito il villaggio in piazza Cavour; sabato 18 il via con un tortuoso circuito cittadino e poi verso Ozzero. È allo studio un evento dedicato alla presentazione delle squadre il giovedì precedente al Castello.

Nai: «Grande entusiasmo e partecipazione»

«Abbiamo l’onore di ospitare nella nostra bella città la partenza della prima grande classica che apre la stagione ciclistica – ha esordito il sindaco, Cesare Nai – Accogliamo questo evento forti dell’esperienza fatta nelle tappe del Giro. La nostra comunità si muove sempre con grande entusiasmo intorno al ciclismo e anche stavolta daremo il massimo. La nostra città sarà coinvolta con enorme partecipazione in un grande avvenimento che non è soltanto la storia del ciclismo, ma anche far vivere il territorio e mostrare le bellezze di Abbiategrasso e dei paesi vicini, che saranno così valorizzati e fatti conoscere da tante persone».

Organizzatori: «Qui lo spirito giusto»

Nello spiegare la scelta della località di partenza della corsa, gli organizzatori non hanno lesinato critiche a Milano. «In questi ultimi anni non abbiamo mai riscontrato dalle istituzioni di Milano una grande passione per la partenza di questa gara – ha rimarcato Mauro Vegni, direttore Rcs Sport-Ciclismo e del Giro d’Italia – e negli ultimi anni i rapporti si sono deteriorati. Constatato lo scarso interesse dell’amministrazione comunale, ci siamo chiesti perché non fare come in altri Paesi, a partire dalla Parigi-Roubaix che non parte più dalla capitale francese dagli anni 70. Nessun atto di lesa maestà, non è assolutamente obbligatorio partire da Milano».

La scelta è caduta su Abbiategrasso perché, ha proseguito Vegni, «negli ultimi anni ha dimostrato di essere pronta a recepire un grande partenza come quella della Milano-Sanremo. Siamo arrivati come bisonti in corsa, la reputo una grandissima opportunità».

Una corsa tra storia e leggenda

Luca Gialanella, responsabile delle pagine di ciclismo della Gazzetta dello Sport, ha ricordato come la corsa sia nata nel 1907, due anni prima del Giro d’Italia. «Abbiamo bisogno di sentire intorno alle corse l’affetto e l’abbraccio del popolo del ciclismo – ha ribadito Gialanella – Questa gara è un cardine della nazione, al pari del Giro d’Italia. E di tutte le corse di inizio stagione è quella con il maggior numero di giornalisti stranieri: all’estero la chiamano la “prima vera”, è ben più di una corsa di ciclismo, facilissima eppure difficilissima, tanti grandi non l’hanno mai vinta. Oggi il ciclismo italiano ha bisogno di avere vicino a sé la folla».

Per il team manager “di casa” (abita a Cassinetta di Lugagnano) Luca Guercilena «la Milano-Sanremo è la classica più bella del mondo, l’unica che dura 6-7 ore e si risolve in 3 km e mezzo. C’è un crescendo, si arriva al mare, è imprevedibile e questo è il suo bello: dei 200 partenti tutti possono vincerla, arrivando da soli o in gruppo. È la corsa delle sorprese, qualcosa di leggendario».

Bugno e Nibali rievocano le loro vittorie

Ospiti alla presentazione, due che la corsa l’hanno vinta, entrambi da sfavoriti. «Mi adattavo un po’ a tutti i percorsi – ha ricordato Gianni Bugno, vincitore nel 1990, identico a come lo abbiamo conosciuto allora – e quando ero in condizione potevo dire la mia. In quella edizione partii a spron battuto. C’era vento laterale, io, Argentin e Fondreist eravamo davanti con le nostre squadre, dietro gli avversari più pericolosi; da Genova iniziò una nuova corsa, eravamo rimasti in 40 corridori senza più le nostre squadre e da Imperia ognuno ha giocato le sue carte. Alla Sanremo è importante stare davanti, l’ho vinta anche se non è una corsa adatta a me, bisogna saper limare molto e anche andare in discesa, come sa bene Nibali, io correvo meglio in gruppo».

Così invece ricorda il suo trionfo nel 2018 Vincenzo Nibali: «Onestamente non accadeva da molti anni nell’epoca moderna del ciclismo un attacco da solo e dalla distanza come il mio: la gara è sempre arrivata in volata. Ho realizzato che l’avevo fatta mia solo a pochi metri dal traguardo, voltandomi e vedendo il gruppo staccato. E pensare che non volevo neanche correrla: da lì è venuta la spensieratezza di non avere grandi responsabilità per una gara tanto importante. Ho vissuto un giorno meraviglioso e un’emozione grandissima. In precedenza ne avevo vissute tante in gruppetti, piazzandomi sempre nei primi 10 ma senza speranza di vincere.

«Partire da Abbiategrasso – ha aggiunto Nibali – è una grandissima occasione, bello essere tradizionalisti ma ogni tanto il cambiamento serve, soprattutto alle persone. Milano negli ultimi anni era diventata anche difficile da raggiungere, così invece si avvicina la gente al ciclismo».

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