Arcigay Varese ricorda l’Omocausto. «Siamo qui per chi ha pagato con la vita»

Il presidente di Arcigay Varese Giovanni Boschini e in primo piano la targa con il triangolo rosa

VARESE – Un minuto di raccoglimento e un mazzo di fiori rosa. Dopo la cerimonia di ieri, con la posa delle quattro pietre d’inciampo, le celebrazioni del Giorno della Memoria sono proseguite a Varese con l’iniziativa di Arcigay. Nella mattinata di sabato 28 gennaio un momento di commemorazione delle vittime omosessuali delle persecuzioni nazifasciste.

La cerimonia

L’evento si è svolto ai Giardini Estensi, nei pressi della targa inaugurata nel 2019 (poi vandalizzata un anno più tardi e quindi ripristinata) che ricorda proprio l’omocausto, cioè la persecuzione e deportazione degli omosessuali da parte del nazismo. Una lastra di vetro con un triangolo rosa, ovvero il simbolo con cui erano identificati i deportati omosessuali. La breve commemorazione si è aperta con la lettura di una lettera scritta da un volontario, a cui è seguito un minuto di silenzio (nella foto sotto).

Gli interventi

Quindi l’intervento di Giovanni Boschini, presidente di Arcigay Varese. «È importante mantenere vivo il ricordo, anche con le manifestazioni che facciamo come il Pride. Attraversare gli spazi pubblici in maniera visibile è importante perché qualcuno prima di noi non ha potuto farlo o se l’ha fatto ha pagato le conseguenze con la vita». Il sindaco Davide Galimberti ha parlato della targa dei Giardini come di un «simbolo che rappresenta un messaggio a conferma dell’attività delle associazioni sul territorio». Sono intervenuti anche Luciana Candiani per Aned e Anpi e Italo Carloni di Agedo Varese.