Arte, il mistero del Salvator Mundi. E’ davvero di Leonardo?

leonardo salvator mundi

di Angela Bruno

ABU DHABI – Continua il mistero  – mediatico, reale o immaginario –  del Salvator Mundi, la tavola attribuita a Leonardo da Vinci diventata il 15 novembre del 2017 il quadro più costoso del mondo quando venne  battuta da Christie’s, la storica sala d’aste londinese,  a 450 milioni di dollari. L’opera, ora di proprietà dell’Ente per il Turismo e la Cultura degli Emirati Arabi,  doveva essere esposta il 18 settembre scorso nel Louvre  di Abu Dhabi, chiamato così con chiaro e voluto riferimento all’omonimo famosissimo museo parigino. Ma così non è stato. Si è poi ritenuto che potesse essere in queste settimane messo in mostra quando il museo  ha iniziato le celebrazioni per il suo primo anno di vita. Sul sito internet l’istituzione culturale però ha reso note iniziative varie, anche nel corso dei mesi, ma del preziosissimo quadro nessuna traccia.
Della vicenda – che ha avuto eco mondiale – se ne sono occupati, fra i primi, l’agenzia Ansa e poi il quotidiano La Repubblica. Ovviamente non ci sono comunicazioni ufficiali.
Secondo alcuni rumor gli esperti del Louvre di Abu Dhabi potrebbero aver mosso alcune perplessità sul restauro effettuato o, forse, ritenere opportuno intervenire di nuovo. O potrebbe essere nata una disputa fra chi ne detiene la proprietà e chi ne ha il possesso temporaneo. Insomma un ginepraio.

La tavola a Parigi in autunno?

Per ora resta in calendario l’arrivo della tavola in Europa il prossimo autunno per la grande mostra sui cinquecento anni dalla morte di Leonardo che si svolgerà al Louvre di Parigi. E dove si dovrebbero vedere, per la prima volta, o meglio si potrebbero forse vedere, uno a fianco all’altra il Salvator Mundi e la Gioconda. Ma i dubbi restano. Se è vero che il Louvre di Abu Dhabi ha celebrato il suo primo anniversario con un record di oltre un milione di visitatori dal giorno dell’inaugurazione, sulla joint venture tra il museo francese e il governo degli Emirati pesa ancora la  grossa grana della tela. Apparentemente non verrà esposta al pubblico per tutto il 2019. Questo almeno secondo il calendario delle mostre programmate il prossimo anno che è anche quello del cinquecentesimo anniversario dalla morte del maestro Da Vinci.
I dubbi sull’attribuzione e sul restauro del dipinto hanno fatto ombra al clamore internazionale che aveva accolto la notizia della vendita al prezzo più alto al mondo per un’opera d’arte.  Ad aggiungere giallo al giallo, l’oligarca russo Dmitri Rybolovlev, che l’anno scorso aveva offerto il quadro da Christie’s, è stato incriminato a Monaco per corruzione.  L’inchiesta aperta dalle autorità del principato mira ad accertare se il collezionista cercò di influenzare la polizia monegasca nella sua disputa con Yves Bouvier, il gallerista svizzero che gli avrebbe fatto pagare un eccesso di un miliardo di dollari per l’acquisto nell’arco di dieci anni di 38 opere d’arte tra cui il Salvator Mundi.

Una storia incredibile

E d’altro canto il dipinto ha una storia che definire incredibile è poco: scoperto nel 1650, forse realizzato a Milano, creduto una crosta è stato venduto a due e poi a 10 sterline, quindi nel corso dei secoli a 10 mila dollari, poi a 80 milioni e ancora a 127 milioni prima dell’ultima stratosferica cifra. E i passaggi di mano in mano non sono meno sbalorditivi.  L’opera non è sfuggita alla dannazione di tanti lavori di Leonardo: manca una documentazione ufficiale e anche una vera e propria perizia e soprattutto è diventato una sorta di bond finanziario. In questo labirinto conoscere la verità è impossibile.
Il Salvator Mundi è davvero di Leonardo? Chi è davvero il proprietario? Quando verrà esposto? Domande a cui per ora nessuno è in grado di rispondere con certezza. Il mistero rimane.

Leonardo salvator mundi – MALPENSA24