Il Consiglio regionale vuole più autonomia da Roma. E vota all’unanimità

MILANO – Riaprire la trattativa con il Governo nazionale sull’autonomia in tempi brevi e allargarla a tutte le 23 materie costituzionalmente previste e indicate nella risoluzione approvata a larghissima maggioranza dal Consiglio regionale nella seduta del 7 novembre scorso. Contestualmente dare seguito a quanto previsto e contenuto nell’Accordo preliminare sottoscritto a Roma il 28 febbraio sulle cinque materie già individuate (tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, tutela della salute, istruzione, tutela del lavoro, rapporti internazionali e con l’Unione europea) e approfondire il tema delle relative risorse.

D’accordo tutti i partiti

Sollecitare il Parlamento ad approvare a maggioranza assoluta  “in tempi compressi e ridotti” l’Intesa tra Stato e Regione Lombardia, una volta che questa sarà raggiunta, formalizzata e sottoscritta.
Sono le richieste principali contenute nell’ordine del giorno approvato oggi, 15 maggio, all’unanimità dall’Assemblea regionale con cui il parlamento lombardo impegna formalmente il Presidente della Regione Attilio Fontana e l’Assessore all’Autonomia e Cultura Stefano Bruno Galli a proseguire la trattativa con il Governo. Nel documento si sottolinea anche la necessità di definire in modo specifico in termini di competenze e risorse “le mansioni, i tempi di lavoro e le prerogative della Commissione Paritetica Stato-Regione” e a inserire nell’intesa col Governo “clausole di garanzia a favore dell’autonomia ottenuta rispetto alle successive leggi statali, anche di stabilità o di coordinamento della finanza pubblica, affinchè siano salvaguardati livelli adeguati di risorse finanziarie correlate alle competenze”.

Insufficienti le richieste di Maroni

In altri termini, il nuovo Consiglio regionale afferma che le richieste di Autonomia, così come formalizzate alla fine della scorsa legislatura da Roberto Maroni, non sono sufficienti e chiede di allargare l’ambito delle materie da affidare alla gestione della Regione a tutte le 23 materie previste dalla Costituzione. Una presa di posizione chiara, che riafferma la volontà della Lombardia, dopo il referendum dell’ottobre scorso, di affrancarsi da Roma.
L’ordine del giorno formula infine l’auspicio che siano invitati a Palazzo Pirelli tutti i parlamentari lombardi e i rappresentanti di Anci, Upl e Città metropolitana affinchè vengano condivisi i contenuti e sostenute le ragioni della trattativa e del percorso istituzionale intrapreso da Regione Lombardia.
Il documento è stato sottoscritto e condiviso da tutti i capigruppo consiliari presenti (Lega Nord, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Noi con l’Italia, Lista Fontana Presidente, Energie per la Lombardia, Partito Democratico, Lista Gori Presidente, Movimento 5 Stelle e Gruppo Misto). Un dato politico, questo dell’unanimità, che non può passare inosservato in sede romana.
Numerosi sono stati gli interventi a sostegno dell’ordine del giorno da parte di esponenti dei vari gruppi consiliari, che hanno fatto seguito alle relazioni iniziali del Presidente della Regione e dell’Assessore all’Autonomia e Cultura: il documento è stato approvato all’unanimità con 65 voti favorevoli.

Autonomia regione lombardia – MALPENSA24