Lotta al gioco d’azzardo, tre premiazioni per le scuole del concorso And

FAGNANO OLONA – «Come tutti possiamo constatare, ormai nelle nostre città e nei nostri paesi è più difficile trovare una farmacia che un luogo dove acquistare gioco d’azzardo (cioè al bar, al supermercato, nei luoghi dedicati, negli autogrill ed è persino sempre più accessibile tramite l’offerta online e le app)». Anche quest’anno, per far riflettere studenti e insegnanti sulla facilità di trovare offerte di giochi d’azzardo, praticamente ovunque e senza barriere, l’associazione And (Azzardo e Nuove Dipendenze), in collaborazione con i Comuni aderenti al Coordinamento contro l’Overdose da Gioco d’Azzardo (ente capofila: Samarate; responsabile scientifico: AND) ha promosso il concorso “Non chiamatelo gioco!”. Hanno aderito le scuole secondarie di primo grado di Buguggiate, Fagnano Olona e Lonate Pozzolo: tre appuntamenti a marzo ospiteranno le cerimonie di premiazione per l’anno scolastico 2018-2019.

Tre eventi itineranti

Al contest hanno partecipato oltre un centinaio di studenti che, accompagnati dai loro docenti, sono stati capaci di profonde riflessioni che li hanno portati a produrre molti elaborati originali: slogan, disegni e persino un video molto diretto. Quest’anno la cerimonia di premiazione del concorso si farà in tre: ovvero tre eventi itineranti che si svolgeranno a marzo.
Si partirà il primo del mese, con l’incontro alle 21 alla scuola “Pozzi” di Buguggiate, al quale ha assicurato la presenza anche il sindaco Cristina Galimberti, che ha dichiarato: «Come nelle passate edizioni, con piacere parteciperò a questo evento che ha mostrato l’elevata qualità della nostra scuola, sempre ai primi posti per creatività e potenza dei messaggi preventivi ideati dai ragazzi ben guidati dai loro bravi insegnanti».
Seguirà l’appuntamento del 15 Marzo alle 18 alla scuola “Enrico Fermi” di Fagnano Olona, un altro istituto che partecipa con costanza all’iniziativa da molte edizioni, sotto la guida attenta dell’insegnante di Arte e Immagine che, anche in questa occasione, è stata il punto di riferimento del particolare percorso sulla prevenzione della dipendenza da gioco d’azzardo. Si tratta di un’emergenza che ogni anno si inserisce nella più ampia riflessione sulle dipendenze, e vede coinvolti tutti i docenti dei diversi consigli di classe: «Abbiamo allestito all’interno della scuola una galleria dove sono esposti tutti gli elaborati grafici che, negli anni, sono stati selezionati dalla giuria per la loro centratura e qualità, in modo che siano patrimonio per tutti, studenti, insegnanti e genitori. Ci auguriamo, anche quest’anno, di poter arricchire la nostra collezione con qualche altro lavoro premiato». Ha continua l’assessore Pigni del Comune di Fagnano: «È un tema sensibile in relazione al quale ogni rappresentante delle istituzioni e della società civile deve tenere alta la guardia, e il concorso è un modo accattivante per raggiungere questo obiettivo”.
I festeggiamenti termineranno il 23 marzo alle 10 alla scuola “Carminati” di Lonate Pozzolo. «Purtroppo per me non sarà possibile essere presente a causa di un impegno concomitante già assunto. Ma desideriamo comunque partecipare a questo importante appuntamento, attraverso la presenza di Giancarlo Simontacchi, vicesindaco e assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione», ha comunicato il sindaco Rosa.

Si comincia con un familiare adulto

All’interno di ogni scuola, per ciascuna delle tre edizioni, verranno organizzati due sotto-eventi: uno dedicato ai ragazzi e l’altro ai loro genitori, al termine dei quali si ritroverannao tutti insieme per la premiazione finale. «L’obiettivo di quest’anno, infatti, è proprio avvicinare anche le famiglie, coinvolgendole attivamente nella riflessione su questa tematica, perché sono proprio loro il vero motore di qualsiasi azione finalizzata alla promozione di sani stili di vita», ha affermato la dottoressa Capitanucci di And.
Alcuni studi condotti dall’associazione negli ultimi mesi su un ampissimo campione di studenti delle scuole superiori della nostra provincia (più di 2500 giovani minorenni), hanno infatti rivelato una verità sconcertante: almeno il 54% dei ragazzi intervistati ha dichiarato di avere iniziato a giocare d’azzardo in compagnia di un familiare adulto (genitori, ma anche nonni o altri parenti).
Gli adolescenti cominciano quindi a giocare d’azzardo in famiglia, ancor prima che con i loro coetanei. Ma allora rispetto a quali soggetti va fatta la prevenzione? Con i giovani, che dalla qualità degli elaborati raccolti nel concorso mostrano di avere le idee piuttosto chiare sull’azzardo? Oppure con i loro familiari, i quali forse sottovalutano i rischi di questo comportamento che ormai ha paradossalmente raggiunto una dimensione di accettabile normalità? Parrebbe infatti che sono i nonni i primi ad acquistare il Gratta e Vinci, per grattarlo con un nipote. I genitori, che non si pongono problemi nel fare un tiro alla slot del bar alla presenza di un figlio. Oppure i padri, che guardando una partita di calcio ci scommettono sopra denaro, stabilendo una sorta di complicità con i loro figli.
«Ecco allora che durante la premiazione conferiremo ampio merito agli straordinari lavori preparati dai giovanissimi ragazzi delle scuole medie, ma arriveremo anche a parlare ai loro genitori, per coinvolgerli e responsabilizzarli in modo che essi siano modello della prevenzione per i loro figli. Puntiamo a promuovere una nuova consapevolezza negli adulti per sostenere le famiglie nel loro ruolo educativo gambling-free. È questa la nostra sfida futura, per un solo risultato: #azzardotivinco», ha concluso Capitanucci.

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