Botte e revenge porn per costringerla a prostituirsi a 16 anni

Si sottoporrà all’interrogatorio di garanzia nelle prossime ore il 26 enne italomarocchino, arrestato dai carabinieri a Milano per aver costretto la sua ragazza di 16 anni a prostituirsi con oltre 40 uomini, per pagarsi droga e slot machine. Le manette sono scattate al termine di un’indagine su due mesi di soprusi e abusi, botte e revenge porn.

L’incubo dell’adolescente

Lo ha conosciuto e si è innamorata, poi ha purtroppo scoperto sulla sua pelle che il giovane al suo fianco è un mostro. Lui ad un certo punto la costretta a prostituirsi per aiutarlo a ripagare un suo fantomatico debito di droga, ma era una bugia. Il denaro serviva per i suoi “svaghi” personali. Lei ha provato a smettere, ma lui ha iniziato a ricattarla, dicendole che avrebbe diffuso chat e immagini che dimostravano i suoi incontri, a genitori ed amici.

Il coraggio di denunciare

Al termine di due mesi di violenze, la minore ha trovato il coraggio di liberarsi da minacce, botte e costrizioni. Mentre il fidanzato stava facendo benzina, probabilmente prima di portarla ad un altro “appuntamento”, la sedicenne è scesa dall’auto e ha chiesto aiuto al gestore del distributore. L’uomo la ha riaccompagnata a casa, dove poco dopo la ha raggiunta il suo aguzzino, che era riuscito a tenersi il suo cellulare, con il quale aveva cambiato le password dei suoi account social.

Le minacce ai genitori della ragazza

Il 26 enne, senza alcuna vergogna, ha quindi chiesto ai genitori della minore 1000 euro quale “risarcimento” per il danno economico che avrebbe subito. “Ho foto di lei nuda con i clienti e mentre fuma crack, o pagate o non vi ridò il telefono”, ha detto loro. Vedendosi negare il ricatto, il 26 enne ha diffuso le foto della ragazzina su Instagram. Poi ha pubblicato un post scrivendo “spero che muori“, indirizzato alla 16 enne, e ha scritto un messaggio a una compagna di scuola di lei, che con altri amici si erano insospettiti per i lividi che la giovanissima portava su volto e corpo: “vado in galera, ma deve morire. La legge la faccio da solo.

L’arresto

Poco meno di una settimana dopo i carabinieri hanno arrestato il 26 enne per induzione e sfruttamento della prostituzione minorile, diffusione illecita di contenuti sessualmente espliciti, tentata estorsione e atti persecutori. Indagini in corso sugli uomini che hanno pagato gli incontri con la minore.