Busto, Agesp Energia alla resa dei conti in consiglio: fibrillazioni in maggioranza

BUSTO ARSIZIO – La maggioranza ha votato in modo compatto in commissione, ma sulla cessione delle quote di Agesp Energia ci sono fibrillazioni, già dal “terzo tempo” della lunga seduta (oltre tre ore) di sabato 17 dicembre. E anche l’opposizione, per ora, sembra muoversi in ordine sparso. Solo domani, 20 dicembre, in consiglio comunale ci sarà la resa dei conti. In ballo c’è un’operazione da oltre 28 milioni di euro: a tanto ammonta, stando alla perizia del professor Miglietta, il 70% della società partecipata, ex “cassaforte” del Gruppo Agesp.

Il voto e il confronto serrato

Quando la maggioranza ha espresso voto favorevole all’atto di indirizzo per la privatizzazione del 70% di Agesp Energia, qualcuno dai banchi della giunta dove erano seduti i vertici di Agesp e i tecnici chiamati ad illustrare l’operazione, ha detto, a voce bassa, «è fatta». Perché dalle voci espresse in aula qualche dubbio sulla tenuta della maggioranza era emerso. Subito dopo però, nei corridoi di palazzo Gilardoni è iniziato un confronto serrato tra gli esponenti del centrodestra bustocco per fugare i dubbi sull’operazione. Con Forza Italia, in primis, a fare pressing sul sindaco per avere chiarimenti.

Maggioranza in ordine sparso

È in particolare la scelta di mantenere in capo ad Agesp il 30% delle quote della società di commercializzazione di luce e gas a generare dubbi. Del resto, in commissione lo aveva detto lo stesso sindaco Antonelli, che avrebbe «venduto il 100%» prima di convincersi a promuovere la proposta fatta da Agesp. Ma anche quello che potrebbe succedere in caso di mancate risposte al bando di manifestazione d’interesse: il direttore generale del Gruppo Agesp, Gianfranco Carraro, ha ammesso che «si tornerebbe sul mercato, alleggerendo alcune clausole». Per contro invece, Matteo Sabba della Lista Antonelli aveva dichiarato di essere «allergico alle privatizzazioni», pur non dichiarandosi contrario all’operazione, mentre anche tra i leghisti fino ad un certo punto si sarebbe fatta strada l’opzione 100%, invece di quella della cessione al 70%. Poi chiarita dai tecnici in commissione. Ma basterà? Ora ci si chiede come andrà a finire in consiglio, anche se il voto compatto della maggioranza in commissione, ma soprattutto le successive interlocuzioni chiarificatrici intercorse nel fine settimana, lasciano presagire che non dovrebbero esserci sorprese al voto. Però rimane ancora un po’ di confusione

Opposizione piena di dubbi

L’opposizione invece per ora è rimasta coperta: BaC si è astenuta, mentre PD, Progetto in Comune e PRL non hanno partecipato al voto, con i Dem che hanno mostrato molte perplessità e l’ex sindaco Gigi Farioli che ha espresso parole di apprezzamento per il progetto di cessione mantenendo una quota di controllo, pur invocando chiarezza sul riassetto complessivo delle partecipate, a partire da Agesp Attività Strumentali su cui però il sindaco ha risposto «una cosa alla volta». Nel frattempo Italia Viva si è espressa in modo fortemente negativo rispetto alla «cessione al buio», e anche il consigliere “No Inceneritore” Emanuele Fiore non nasconde una sfilza di perplessità sulle modalità con cui è stata messa in campo l’operazione. Rispondendo, al termine della seduta, al sindaco: «Non è vero che non mi preoccupavo del destino dei lavoratori Accam, che allora si diceva sarebbero stati riassorbiti dai Comuni soci. In questo caso, dopo i tre anni di garanzia, sarebbe impossibile per il solo Comune di Busto riassorbirli».

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