BUSTO ARSIZIO – La riattivazione del posto fisso di polizia all’interno del Pronto soccorso di Busto Arsizio e la previsione di replicare il servizio anche negli ospedali di Gallarate e Saronno. E’ la richiesta ufficiale inviata al prefetto di Varese Salvatore Pasquariello dal dg dell’Asst Valle Olona Eugenio Porfido. Richesta che fa seguito all’esposto presentato dallo stesso Porfido alla procura della Repubblica di Busto Arsizio, un paio di settimane fa. Il dg fa appello all’autorità giudiziaria affinché intervenga a seguito delle numerose aggressioni segnalate nelle corsie degli ospedali di Busto Arsizio e Gallarate e, soprattutto, nei rispettivi pronto soccorso.
Polizia in ospedale
I vertici dell’azienda chiedono la presenza fissa della polizia per provare a risolvere l’annoso problema dei senzatetto che girano tra le corsie, nonché i gravissimi episodi di violenza, sia fisica che verbale, a danni del personale ospedaliero nonché danni a cose, per i quali sono richiesti ormai quotidiani interventi di ripristino. E’ dimostrato infatti che la presenza degli agenti, con funzioni di prevenzione e controllo, nei luoghi a maggiore frequentazione aiuti a contrastare sempre più efficacemente i fenomeni di criminalità e degrado, incidendo positivamente sul versante della sicurezza, reale e percepita.
Al fine di tutelare il personale sanitario e gli utenti delle tre strutture, il dg dell’Asst Valle Olona chiede la presenza h24 di almeno un agente che possa essere di supporto alla guardia di vigilanza che già opera negli ospedali in orario notturno.
Le direttive del ministro
La polizia a Busto, Gallarate e Saronno si andrebbe ad aggiungerebbe ai 189 i presidi già attivi o di imminente attivazione nelle strutture ospedaliere italiane a seguito delle indicazioni impartite dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Si tratta di un incremento del 50% rispetto ai 126 presidi preesistenti. Il numero di operatori della Polizia di Stato complessivamente impiegati ogni giorno passa da 228 a 411 unità, con un aumento di 183 unità, pari all’80%. Questo rafforzamento del personale impiegato ha riguardato non solo i presidi di nuova attivazione ma anche quelli già attivi, che sono stati potenziati sulla base delle nuove esigenze di tutela della sicurezza.