GALLARATE – Non è risolto il problema dei senzatetto che trovano rifugio all’interno dell’ospedale di Gallarate. Lo dimostra l’ultima operazione compiuta dalla polizia di Stato, intervenuta nei giorni scorsi con le Volanti per una serie di controlli mirati finalizzati a scongiurare un fenomeno inquietante che arrivò persino sui tavoli del consiglio regionale. Nonostante l’impegno delle forze dell’ordine, due anni dopo, però, siamo punto a capo. Perché senza interventi risolutivi dei vertici sanitari e soluzioni alternative, il loro sforzo quotidiano rischia di essere vano.
Doppio allontanamento
Tre giorni fa la polizia ha effettuato un sopralluogo nei locali del Sant’Antonio Abate, accertando che nel corridoio sotterraneo di comunicazione tra i padiglioni, poco distante della piscina utilizzata per le riabilitazioni, un cinquantanovenne di Samarate stava dormendo su un giaciglio di fortuna. L’occupante abusivo, pertanto, è stato deferito in stato di libertà all’autorità giudiziaria competente per invasione di terreni ed uffici ad uso pubblico ed al termine degli atti di rito è stato poi allontanato ed invitato a non stazionare nel nosocomio se non per necessità di tipo strettamente sanitario. Il mattino seguente, però, gli agenti si sono trovati davanti la stessa persona che stava dormendo nello stesso posto e pertanto hanno effettuato un “intervento fotocopia”: denuncia, allontanamento e invito a scegliere un luogo di riposo diverso dall’ospedale.
La sicurezza dell’ospedale di Gallarate arriva in consiglio regionale. Il sopralluogo di Cosentino
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