Una mostra e un convegno rilanciano il Liberty, patrimonio artistico di Busto

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BUSTO ARSIZIO – A Palazzo Cicogna è stata un’affollata sala Don Rossi, in un pomeriggio dal caldo tipicamente estivo, a salutare la giornata di studi presieduta da Giuseppe Pacciarotti che oggi, sabato 14 settembre, ha dato il via alla mostra, e rassegna, “Busto in Liberty”. Per un mese la manifestazione proporrà in città diverse iniziative legate al movimento artistico che si sviluppò tra fine Ottocento e i primi anni del Novecento. Manuela Maffioli, assessore alla Cultura e Identità di Busto Arsizio, ha introdotto il convegno: «L’obiettivo è inoculare come un virus i valori che si possono diffondere attraverso la cultura».

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Una presa di coscienza contro il degrado

«Ha attraversato l’Europa come una febbre romantica, è stato l’ultimo grande sogno di speranza,», ha detto Stefano Bruno Galli, assessore di Regione Lombardia a Cultura e Identità che, pur non potendo essere presente, ha manifestato tramite un messaggio il suo sostegno a “Busto in Liberty”. Maffioli, dopo avere descritto i diversi appuntamenti, che comprenderanno degli itinerari guidati e un concerto, ne ha illustrato le finalità: «Busto si colloca in un ideale circuito delle città europee che hanno visto il loro volto cambiare grazie a questo movimento artistico. Due sono le idee che “Busto in Liberty” vuole diffondere. Innanzitutto indurre i cittadini a una presa di coscienza del loro patrimonio artistico: oltre a un’identità rurale-manifatturiera può esisterne anche una architettonico-artistica. In modo che possano essere consapevoli della bellezza degli ambienti in cui si muovono, una specie di museo a cielo aperto. E poi la necessità di difendere e valorizzare nel tempo questo patrimonio: per diventare ambasciatori del Liberty occorre conoscerlo». E di sicuro amarlo per riportalo ai suoi antichi splendori, sottraendolo anche a Busto Arsizio al degrado e all’incuria che rischiano di minarne la presenza nel tempo. L’encomiabile iniziativa dell’assessorato alla Cultura, e quindi dell’amministrazione comunale, testimonia appunto questa volontà, che però deve avere gambe per camminare attraverso specifici finanziamenti. Sarà possibile reperirli nell’attuale congiuntura, che penalizza soprattutto gli enti pubblici? Certo è che parlarne, coinvolgendo i diversi settori della città, rappresenta un importante passo avanti, una riscoperta decisiva di un patrimonio insostituibile che va appunto promosso e rilanciato.

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Come ha sottolineato Pacciarotti, «quando si parla di Liberty, soprattutto nel mercato immobiliare, il termine viene spesso usato come specchietto per le allodole. Per la rassegna ci siamo concentrati sulla figura di Silvio Gambini, uno dei protagonisti del movimento, che è stato presentato anche a confronto con l’avversario Camillo Crespi Balbi, e sulla fisionomia d’impatto di piazza Garibaldi. Non tutto ciò che è stato creato tra il 1895 e il 1915 è Liberty, la mostra ne farà comprendere la verve».

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busto liberty palazzo cicogna – MALPENSA24