BUSTO ARSIZIO – Piazza Vittorio Emanuele, dopo neanche un anno presenta il conto. E Palazzo Gilardoni paga: circa 20 mila euro per sistemare (non tutta) la pavimentazione che mostra già i segni del “logorio della vita moderna”.
Sono ormai lontani i tempi della principesca inaugurazione della piazza. Ma nemmeno tanto: era il 17 novembre 2018, quando Emanuele Filiberto venne a Busto a tagliare il nastro. E da allora è passato poco più di un anno, durante il quale non sono mai mancati i problemi di un’opera, rimasta congelata per anni e che si è rivelata essere di cristallo per via delle tante problematiche che sono quasi subito emerse. Criticità sempre risolte: dalle fontane zampillanti che non zampillavano, alle chiazze d’olio e senza dimenticare la sostituzione delle piante.
Ora però a creare non pochi grattacapi è la pavimentazione, che in alcuni punti si sgretola, si solleva e sprofonda. Soprattutto nella zona lasciata aperta al traffico automobilistico, dove per altro sono ben visibili “le pezze” di catrame che, di volta in volta, sono state posate in sostituzione delle lastre di porfido spaccate. Macchie nere che stonano con l’intero contesto urbanistico. Ma quello del porfido ballerino è un problema che a quanto pare interesserebbe anche altre zone della pavimentazione della piazza. Alla quale, a quanto si dice, Palazzo Gilardoni avrebbe deciso di metterci mano e di effettuare un intervento di maquillage che possa porre fine allo sgretolamento di una piazza in cui, oltre al porfido, ogni volta, si solleva anche la polemica.