BUSTO ARSIZIO – Raggiro milionario a Busto: l’accusa oggi, mercoledì marzo, ha chiuso la propria requisitoria con le richieste di condanna per i tre imputati. Nell’ordine il Pm ha chiesto 4 anni e 6 mesi, e una multa di mille euro per Gioacchino Fera, 53 anni, residente a Varese, infermiere, 3 anni 4 mesi e una multa da 500 euro per Andrea Luraschi, 34 anni, di Venegono Superiore, architetto, e 2 anni e 300 euro di multa per Giuseppe Santuccione, residente a Cepagatti in provincia di Pescara, operaio.
Il presunto raggiro
I tre sono accusati di circonvenzione di incapace ai danni di due ultra cinquantenni fragili, una residente a Busto, l’altra ad Induno Olona, che avrebbero depredato di beni mobili e immobili per un ammontare di oltre due milioni di euro. In realtà i tre indagati hanno sempre respinto con forza gli addebiti; Fera e Luraschi anche durante l’odierna udienza hanno rilasciato spontanee dichiarazioni ribadendo, nel caso di Fera che si trattò di un prestito che era pronto a restituire (arrivò l’arresto prima che potesse iniziare a ripagare ma che è tuttora pronto a farlo), mentre Luraschi ha sottolineato che non uno dei testimoni sentiti lo ha accusato di vantare un credito presso di lui. I soldi erano il pagamento per alcuni lavori in parte eseguiti e in parte no ma per volere della committente stessa.
La difesa
L’avvocato Marco Bianchi, che assiste Santuccione, è andato dritto al cuore del problema a suo parere: «Affinché si parli di circonvenzione di incapace è necessario venga provata la fragilità del soggetto. Non è questo il caso: nulla è emerso che le decisioni di gestire il patrimonio non siano state prese con lucidità. Non solo: non sono emersi elementi di pressione. Nessuna violenza, nessuna minaccia. nessuno stalking. Per questo chiedo l’assoluzione del mio assistito o, in subordine, la riqualificazione del reato in truffa con il riconoscimento delle attenuanti generiche e il minimo della pena».