Busto, un defibrillatore nel parco di viale Stelvio. Donazione al quartiere

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BUSTO ARSIZIO – Saltata per l’emergenza Covid, la festa di San Giuseppe non manca l’appuntamento con la solidarietà: e “regala”, grazie alla donazione dell’istituto San Carlo, un nuovo defibrillatore per mettere in sicurezza il parco per la Vita di viale Stelvio. Ma il pensiero dei volontari del quartiere di San Giuseppe è già rivolto «agli operatori sanitari che sono tornati in prima linea contro la seconda ondata del Covid» ammette Mario Cislaghi, storico punto di riferimento del gruppo che organizza la Festa di San Giuseppe, che ha guidato la breve cerimonia di inaugurazione, alla presenza del sindaco Emanuele Antonelli e dell’assessore all’ambiente Laura Rogora, con la benedizione del parroco don Giuseppe Tedesco. La speranza del quartiere dell’ospedale è che il defibrillatore possa presto essere ancora più utile, una volta che il parco tornerà ad essere molto frequentato.

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La donazione

La Festa del quartiere quest’anno non si è tenuta, a causa del lockdown, ma non ha voluto mancare l’appuntamento ormai tradizionale con la solidarietà. «Siamo contenti di essere utili anche se non abbiamo potuto raccogliere i fondi con la Festa – rivela Mario Cislaghi, ex assessore ai servizi sociali – ringrazio in particolare tutti gli sponsor che ci hanno sostenuto». L’apparecchio salvavita è il frutto di una donazione dell’istituto clinico San Carlo, che ha sede in via Castelfidardo, a poche centinaia di metri di distanza dal parco. A contribuire alla sua installazione, oltre alla successiva costante manutenzione, sono intervenuti anche altri partner privati: La Nuova Carpenteria di Cassano Magnago, Macchimmobiliare di Busto e Francesco Pellegatta Timbri di Busto.

L’apparecchio salvavita

Il defibrillatore, come spiega la presidente del comitato della Croce Rossa di Busto Simona Sangalli, «è mappato dalla centrale del 118, per una maggior sicurezza per tutti noi. Significa che anche se non è presente sul posto un operatore sanitario, il 118 con istruzioni telefoniche può attivarne l’utilizzo anche a personale non sanitario o a chi sa è formato ad utilizzarlo in modo “laico”. Ecco perché l’iniziativa è «molto nobile e utilissima», per Sangalli. «Per noi è una grande opportunità per sostenere il territorio e soprattutto gli operatori sanitari che stanno lavorando per la città anche dietro le quinte» le fa eco Sara Tosi dell’istituto San Carlo.

«Ogni aiuto è prezioso»

«Abbiamo bisogno tantissimo dell’aiuto di tutti, e ogni gesto è ben accetto – il plauso del sindaco Emanuele Antonelli – qui è stato fatto tantissimo per l’ospedale di Busto e purtroppo bisognerà ricominciare a dare una grossa mano perché i reparti si stanno già riempiendo. Devo sempre dire grazie ai privati e ai volontari che intervengono in questi casi, perché c’è sempre qualche pecca dell’amministrazione a cui devono fare fronte, ma con le nostre forze soprattutto quest’anno è impossibile fare tutto».

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