Carlo Pogliani: “Con Ibra in campo è tutto un altro Milan”

Carlo Pogliani 

Per una volta nella vita anche al sottoscritto i numeri hanno fatto effetto piu’ del campo! Perche’? Perche’ da quando Zlatan ha messo piede in campo in pianta stabile . . . ventiquattro punti in dodici partite . . . alla media non proprio da buttare di due a partita. Quindi, se lo svedesone (ipotesi non proprio cosi’ campata per aria) fosse stato disponibile fin dalla prima giornata, non dico che adesso avremmo 58/60 punti ma . . . chi potrebbe affermare il contrario con certezza? Nessuno!
Se poi dovessimo dare un’occhiata furtiva alla media punti pre Ibra . . . tristezza assoluta: uno virgola due, se non e’ da retrocessione poco ci manca. A questo bisogna aggiungere l’influenza tattica che il suo arrivo ha determinato nel modulo (secondo me l’ha imposto lui, ma non vivo a Milanello!).
Prima, nel 4-3-3 azzeranove, Chala faceva la spola sulla fascia sinistra per ovviare alla pochezza della destra (Calabria/Suso nemmeno nei peggiori incubi li vorrei rivedere). Perche’? Perche’ la squadra si spostava tutta da quella parte e il turco macinava chilometri anche in diagonale perdendo lucidità. Non che adesso all’improvviso sia diventato Rui Costa, anzi a me sembra piu’ un otto (ah che brutto numero ultimamente!) di fatica che un dieci di fantasia ma . . . qualcosa di buono crea. Stesso discorso per Paquetà e Jack un po’ piu’ liberi (il primo, almeno, non e’ deleterio con quell’insopportabile tacco suola a venti metri dalla propria porta). Voglio una punta al mio fianco, Leao o Rebic!
E cosi’ fu: prima 4-4-2, poi il definitivo 4-2-3-1 (ripeto, secondo me e molti, imposto da Ibrahimovic). Improvvisamente tutti sembrano al posto giusto: Kessie’ bloccato davanti alla difesa e’ una buona diga, Bennacer con il colosso accanto e’ meno vulnerabile e si permette qualche uscita coast to coast, Rebic timbra il cartellino una partita si’ e l’altra anche, Castilleyo ha dato un senso tattico a una fascia che aveva permesso a tal Calderoni . . . di prendere la mira. Nel cambio Musacchio/Kijaer il gigante di Malmoe non ci ha messo bocca ma . . . sarebbe intervenuto sicuramente se l’infortunio del centrale non lo avesse sgravato dal dover suggerire il cambio (ripeto, per me il mister e’ lui, stop). Perche’ allora i due mister precedenti (Giampaolo e Pioli) non avevano capito quanto il 4-3-3 fosse deleterio anche senza Ibra? Contro la Roma Zlatan non era in campo . . . eppure . . . appunto! Comunque i numeri, che non sempre sono veritieri, questa volta danno una grande indicazione: dopo la Samp Ibra interviene (e ha giocato solo 15 minuti capendo tutto), il numero otto me lo spedite all’istante, mi date una punta anche non straordinaria al mio fianco, la fascia destra la fate correre come la sinistra e . . . facciamo due di media a partita. Detto fatto . . . il nuovo trainer ha cambiato il Milan dentro e fuori dal campo. Media di due a fronte di uno virgola due . . . io lo terrei come giocatore/allenatore!
ATTENZIONE
Tu ventenne/trentenne che stai pensando di commentare con il termine “VECCHIO” fai una bella cosa . . . sali in automobile e vai a Milanello a dirglielo in faccia!
P.S.: forza Siviglia! Questa sera e’ fondamentale per te e per
MEEEEE!

Carlo Pogliani Milan-MALPENSA24