Caso Frigoli, il Centrodestra di Castellanza: «Cerini non informa più nemmeno i suoi»

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CASTELLANZA – «Noncuranza verso l’intero consiglio comunale». È l’accusa del Centrodestra Unito per Castellanza al sindaco Mirella Cerini all’indomani delle dimissioni di Livio Frigoli dalla Castellanza Servizi e Patrimonio. «Neanche una parola in consiglio comunale» attaccano Angelo Soragni e C. «Non è la prima volta. La Sindaca non ha considerazione per il consiglio comunale, ma ora nemmeno per tutti i consiglieri di maggioranza». L’attacco del centrodestra però non è solo sul metodo, ma anche sul merito delle scelte politiche: «Speriamo che Cerini non distrugga anche quello che di buono era stato fatto prima del suo arrivo».

Lo scontro

Ancora una volta è muro contro muro in consiglio comunale a Castellanza. Ad irritare il Centrodestra Unito guidato da Angelo Soragni stavolta è la mancata comunicazione in aula, da parte del primo cittadino, delle dimissioni di Livio Frigoli da amministratore della partecipata CSP. «Ancora una volta, il comportamento della Sindaca Mirella Cerini offre spunti di riflessione e apre a sentimenti di sconcerto – si legge nella nota del gruppo di minoranza – in Consiglio comunale non fa parola delle dimissioni del presidente della partecipata Castellanza Servizi e Patrimonio riconfermando un atteggiamento di noncuranza verso il Consiglio comunale intero».

Il caso

Lo scorso 30 marzo a Castellanza si è riunita l’assemblea civica per discutere del bilancio: «Ci saremmo aspettati che la Sindaca informasse circa le imminenti dimissioni dell’Amministratore Unico della Castellanza Servizi e Patrimonio, dottor Livio Frigoli – fanno notare Soragni e C. – invece, apprendiamo la notizia dai giornali esattamente il giorno successivo. Eppure, il tema è assai importante (oltre che coerente con l’ordine del giorno del Consiglio), in quanto Castellanza Servizi e Patrimonio gestisce le case comunali, il cimitero e il Palazzetto dello sport. Non è di certo la prima volta che la Sindaca dimentica di coinvolgere, o almeno informare, il Consiglio di ciò che avviene a Palazzo».

I precedenti

Il centrodestra cita una serie di precedenti di temi su cui il consiglio comunale non è stato messo al corrente: «le trattative con la Provincia e i sindaci dei comuni di Olgiate Olona e Marnate sul tema delle proroghe concesse a Perstorp per mettersi in regola rispetto agli scarichi in Olona», ma anche la convenzione stipulata tra Humanitas Mater Domini e il Comune, dove «avremmo potuto suggerire alla Sindaca di estendere la convenzione a tutte le strutture e gli operatori sanitari che operano nel nostro territorio per ottenere tariffe calmierate e poco al di sopra dei ticket del SSN creando un reale vantaggio per la cittadinanza più bisognosa». E ancora, le prospettive future dell’area Ex -Camilliani («Non è dato di sapere se esistono trattative con soggetti privati e nemmeno quale sia il futuro della casa di riposo Fondazione Moroni»), il futuro della ex area Montedison «e su quando e come verrà messa in funzione la centrale a gas già installata e quali sono i vantaggi per Castellanza e i suoi cittadini nell’aver accettato una struttura così impattante», per finire con le «trattative con Ferrovie Nord per quanto riguarda il sedime ferroviario». Per il centrodestra di Castellanza «sono solo alcuni esempi di come la nostra Sindaca abbia interpretato e (non) considerato il ruolo del Consiglio comunale. Eppure, al Consiglio comunale competono (ma a Castellanza è d’obbligo il condizionale) gli atti fondamentali di indirizzo, programmazione e pianificazione, di controllo e di verifica».

L’affondo

La protesta del Centrodestra Unito non è nuova: «Già nel 2020 – ricorda il gruppo – avevamo evidenziato il medesimo atteggiamento, allora però era riservato alle componenti di opposizione oggi è curioso osservare come numerosi consiglieri di maggioranza siano esclusi dalle comunicazioni ufficiali e apprendano le notizie a cose fatte. Probabilmente la nostra Sindaca teme il confronto politico con chiunque e spera in questo modo di aggirare gli ostacoli. Non è un buon modo di fare politica, a poco più di tre anni dalla fine del mandato non si vedono all’orizzonte idee strategiche, progetti e strategie di rilancio della città e nemmeno il frutto della partecipazione a bandi per migliorare una città che è amministrata con lo stesso slancio e inventiva con cui si fa quadrare un normale bilancio familiare. Possiamo solo auspicare che nei prossimi anni, fino alla fine del suo mandato, la Sindaca Cerini non distrugga anche quello che di buono era stato fatto prima del suo arrivo».

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