Un anno di Cassani bis a Casorate. La sfida al 2022: «Partiamo col Centro Alzheimer»

Dimitri Cassani

CASORATE SEMPIONE – Finisce il 2021 e si va verso il 2022. Ma al centro rimane il grande punto di domanda che da due anni a questa parte mischia le carte in tavola delle amministrazioni: la pandemia. Parte da qui il sindaco Dimitri Cassani, a un anno dalle elezioni che gli hanno consegnato la guida di Casorate Sempione per il suo secondo mandato di fila. Tira le somme e incrocia le dita perché «si possa uscire dalla crisi sanitaria», dice. E, in questa situazione di incertezza, cerca il lato migliore che il tempo possa offrire. Lo fa tra le opere in corso e i progetti che finalmente prendono la rincorsa per decollare. Vale per il centro Alzheimer, vale per l’ex municipio. Ma se da una parte ribadisce il lavoro di squadra, quello della maggioranza, che «trova risultati grazie alla sinergia tra forze politiche». Dall’altra, coglie l’occasione per lanciare una frecciata alla minoranza, «che fin dall’inizio non ha mai fatto critica costruttiva e propositiva».

La pandemia e il 2021

Un 2021 che è cominciato nella morsa della seconda ondata, poi il via libera nei mesi caldi. Quel che bastava per immaginarsi una via d’uscita dalla crisi sanitaria. Ora di nuovo i contagi in crescita e il timore di rivivere quei mesi difficili che tutti si sono (forse) lasciati alle spalle. E anche il sindaco torna alla carica: «Non è accettabile che molta gente non indossi la mascherina, soprattutto ora che è obbligatoria anche all’aperto». E non lo nega: «Sono arrabbiato e sono stanco di dover ripetere sempre le stesse cose. Ho chiesto di intensificare i controlli, perché mi sono arrivate tante segnalazioni sul mancato rispetto delle regole». Oltre i timori e i provvedimenti, però, Cassani si guarda alle spalle e ripercorre i passi dell’ultimo anno. «Tra i risultati ottenuti, la conclusione del percorso che ha portato due nuove agenti della polizia locale», ricorda. Oltre ai «lavori portati a termine grazie anche ai contributi di Regione Lombardia: penso alla nuova piazza dello Sport e della Cultura, con i nuovi spazi aggregativi, e penso alla palestra che finalmente è rinata». Così come «gli interventi effettuati sulla scuola». Ora in gioco ci sono i progetti che hanno fatto più discutere, ma le «prospettive non mancano».

I piani del 2022

Al centro del 2022, non lo nega, il Centro Alzheimer. «Potremo partire finalmente, consapevoli del valore sociale che aiuterà a cambiare il paese». E, con il Villaggio, realizzare «tutte le opere collegate, tra oneri e lavori di compensazione». Secondo gli ultimi aggiornamenti, in primavera è previsto il via alle operazioni, compreso il passaggio in consiglio comunale. Che è poi lo stesso periodo in cui viene ipotizzato il «termine dei lavori dell’ex municipio», un altro degli argomenti più dibattuti. «Dopo i primi intoppi, si sta procedendo veloce. Confidiamo di ridare fruibilità il prima possibile anche a piazza Mazzini, mi spiace solo che le attività commerciali siano rimaste ancora penalizzate quest’anno». Fino a un altro ambizioso piano: l’ampliamento del cimitero, «che prenderà il via nel 2022 dopo la progettazione definitiva e l’acquisto dei terreni: dovremmo vederlo finito nel 2023».

La questione politica

Spazio poi alla questione politica, quella fatta dei legami di coalizione. «Confermo quanto detto dalla Lega: tutto ciò che facciamo – e abbiamo fatto – è il risultato delle anime di questa maggioranza, in un lavoro sinergico». Un modo per sottolineare che «abbiamo sempre fatto squadra. E la dimostrazione è il fronte unito che abbiamo mantenuto nei confronti del Masterplan di Malpensa». Un anno fa, il centrodestra si imponeva per il secondo mandato di Cassani e «credo che le promesse siano state mantenute, grazie a persone con cui si può ragionare e che hanno fatto prevalere l’amore per il paese rispetto alle logiche di partito».
E con la minoranza? La musica cambia: «I rapporti sono freddi, ma non mi sorprende: la critica è legittima, ma non è mai stata fatta in maniera costruttiva». E affonda: «C’è stata poca condivisione di obiettivi e solo commenti a posteriori, con poche discussioni nelle sedi preposte».

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