CASSANO MAGNAGO – «Aiutatemi il mio compagno mi picchia». Ma è uno scherzo. Addirittura una scommessa. Uno scherzo gretto e di pessimo gusto costato, giustamente, una denuncia per procurato allarme a una cassanese di 20 anni. Definire irresponsabile la “bravata” messa in atto dalla ragazza sarebbe riduttivo. Bastano pochi spunti di riflessione per capire il perché: in Italia (e non solo) centinai di donne lottano ogni giorno per trovare il coraggio di alzare la testa. Di dire basta a una violenza vera: a un compagno che le picchia, le umilia e spesso le stupra. E i dati, quelli veri, fanno paura.
Ha chiamato il 112 per scommessa
In Italia un’abbondante fetta della popolazione (non solo maschile purtroppo) è convinta che se giri in minigonna e canottiera e ti stuprano è colpa tua. Un’abbondante fetta della popolazione è convinta che, in fondo, se vieni picchiata e umiliata qualcosa hai fatto. Le donne maltrattate hanno difficoltà a farsi prendere sul serio nell’immaginario collettivo. Non dimentichiamo che viviamo in un Paese dove, sino a qualche decennio fa, era ammesso il delitto d’onore. Ora, dato per assodato un quadro culturale di questo tipo, dato per certo che istituzioni e associazioni faticano ogni giorno per vincere questa durissima battaglia, chiamare il 112 (il numero unico di emergenza e urgenza al quale si rivolge chi è davvero in pericolo) non è scherzoso. E’ stupido. E’ pericoloso. I carabinieri della stazione di Cassano Magnago dopo la richiesta di aiuto della ventenne si sono precipitati in suo soccorso. Come fanno sempre. Scoprendo, per stessa ammissione della giovane, che il fidanzato 25enne non soltanto non la picchiava e maltrattava, ma che quella chiamata al 112 era maturata in un contesto “scherzoso”, addirittura per una scommessa. Alla fine i militari hanno denunciato la 20enne: nella speranza che la ragazza comprenda la gravità del suo comportamento. Che avrà delle conseguenze.