CASSANO MAGNAGO – Lo scorso 19 marzo il sindaco Pietro Ottaviani, in un’intervista rilasciata alla stampa, comunicava che Amministrazione comunale e tecnici sono al lavoro per progettare e realizzare isole spartitraffico ed installare un semaforo “intelligente” all’incrocio della chiesetta di Sant’Anna, al fine di mitigare la pericolosità di quel tratto di strada. Dopo 10 giorni, il Partito Democratico di Cassano Magnago presenta una mozione che «invita la Giunta Comunale a valutare insieme ai tecnici la possibilità di installare degli spartitraffico ed un semaforo “intelligente” all’incrocio di Sant’Anna». Praticamente, sottolinea il capogruppo della lista Poliseno Andrea Pisani, «il sindaco dice una cosa e il Pd cassanese ripete le stesse parole in una mozione, senza citare quanto già esposto pubblicamente dall’Amministrazione. E’ la sindrome del pappagallo».
La brutta politica
Secondo il consigliere di maggioranza, sarebbe bastato dire che anche il centrosinistra concordava con la linea indicata dal primo cittadino sugli interventi proposti. «Troppo semplice?», si chiede Pisani. «Forse sì, perché la brutta politica ha il pessimo vizio di rendere le cose il meno snelle possibili e, a costo di fare una magra figura, spacciare per proprie le iniziative altrui». E non è finita qui. «Altra mozione, altra corsa. L’amministrazione, a seguito di interlocuzioni con il nostro Gruppo di Protezione Civile, ha raccolto la necessità di fornire il Gruppo di uno specifico mezzo per le loro attività. Per farlo ha già anticipato che, una volta approvato il bilancio, utilizzerà una parte dell’avanzo di bilancio, per mettere a disposizione della Protezione Civile il mezzo. E qui, udite udite, arriva il secondo attacco della sindrome di cui sopra. Il Pd cassanese presenta una mozione che invita l’Amministrazione ad utilizzare l’avanzo di bilancio per fornire alla Protezione Civile il mezzo di cui necessita. Se non è “pappagallite” questa».
Le correggeremo
Pisani segnala infine che le mozioni in discussione il prossimo 4 aprile sono scritte in maniera scarna e senza citare nelle premesse e nelle considerazioni alcuni passaggi importanti. «Non vi preoccupate, le correggeremo noi con i nostri emendamenti. Ma poi non chiediamoci perché i cittadini si allontanano sempre di più dalla politica».