«Multe, gli incassi sfiorano il milione. Solo per fare cassa». Vergiate 2030 attacca

VERGIATE – A Vergiate «fioccano le multe». Lo dice Romano Balzarini di Vergiate 2030, facendo i conti sulla somme messe a bilancio negli ultimi anni. «Abbiamo chiesto i dati – racconta – nel 2023 la somma complessiva è astronomica: 923mila euro di sanzioni accertate al codice della strada». Cifre che spingono l’esponente del gruppo d’opposizione a porsi la domanda: è migliorata la sicurezza? «Pare proprio di no. Ma intanto il Comune fa cassa».

Le multe

Balzarini fa leva sui sui numeri degli ultimi bilanci di previsione. Le stime «sono passate da 400mila euro del 2022 a 600mila nel 2023. A ben 800mila euro per il 2024». E attacca: «Ma la realtà supera le previsioni con 923mila euro di sanzioni accertate al codice della strada nel 2023». Le strade provinciali hanno comportato sanzioni «per 107mila euro», prosegue. Con la statale Vergiate-Besozzo che «ha fatto registrare 376mila euro, il 40% delle multe complessive». Poi restano «ancora 440 mila euro per tutto il resto». Insomma, prendendo in considerazione la cifra complessiva delle provinciali: «Tale importo comprende, ad esempio, le mancate revisioni, divieti di sosta o divieto di transito». Mentre per le vie «più pericolose (tra le quale citano via Locatelli, Di Vittorio e per Corgeno), per Balzarini «si arriva nemmeno a mezza sanzione giornaliera». E sul Sempione? «Stessa situazione: ne conosciamo tutti la pericolosità, con incidenti anche mortali». E ancora, nel mirino la via che da Cimbro portano a Villadosia e a Bodio, oppure quella per la provinciale della discarica: «Visto che non sono stati inviati dati, si presume che siano terra di nessuno».

Sicurezza e autovelox

La domanda che si pone Balzarini è se le sanzioni portino miglioramenti sul piano della sicurezza. E azzarda una risposta: «Pare proprio di no, ma il Comune fa cassa». A cominciare dalla superstrada Vergiate-Besozzo: «Oggi ci sono due punti fissi di rilevazione della velocità, la strada non attraversa in alcun modo il centro abitato ma l’ente locale incassa oltre 376mila euro (oltre mille al giorno)». E attacca: «L’attuale sindaco Daniele Parrino, quando era in opposizione, denunciava gli autovelox sulla Ss629. Ma nei due mandati successivi, quando è stato in giunta, nessuno li ha rimossi. Tanto meno ora: hanno fatto cassa per tredici anni e tutti zitti».
Fino alla precisazione: «Non vogliamo essere contro gli autovelox a prescindere, ma se servono solo a fare le multe alla gente non vanno bene. Bisogna investire i soldi ricavati in vera sicurezza stradale». Un esempio, dice, è Daverio: «Sulla provinciale si può vedere una recente installazione semaforica con telecamere. Sembrerebbe un investimento intelligente».

I mezzi pesanti

Balzarini torna poi a parlare della proposta fatta tre anni fa («approvata dal consiglio comunale») sul problema del traffico pesante sulle Provinciali che attraversano il paese, ovvero via Locatelli e Di Vittorio e anche in direzione Corgeno: «Un impegno non rispettato, lettera morta. Esistono dei cartelli sul ponte della ferrovia alla rotatoria che porta verso il Burger King e che vietano l’accesso ai camion. Ma non ripetuti all’inizio della via Corgeno e Locatelli, ne passano a decine ogni giorno lo stesso. Chi controlla? Non si possono mettere delle telecamere in modo che si crei un varco sorvegliato h24?».
Quindi l’altra «nota dolente» sul ponte ferroviario. Dove c’è un cartello che indica la fine della ciclo/pedonale: «Chi arriva dal Sempione, attraversando il ponte in direzione Vergiate, se travolto forse avrebbe anche colpa». E conclude: «A che servono i dossi modello spacca-ammortizzatori su vie periferiche o in discesa in prossimità di rotatorie o in zona 30? Se poi le vie trafficate in centro sono lasciate in balia dei più giganteschi e pericolosi camion».

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