Nuovo polo logistico a Cassano e Fagnano, Coghi: «Lega e Pd creano scompiglio»

Cassano polo logistico Coghi

CASSANO MAGNAGO – «Voglio tranquillizzare i cittadini di Cassano Magnago». Con queste parole il vicesindaco Osvaldo Coghi (Urbanistica e Lavori pubblici) ieri sera 3 agosto in consiglio comunale ha risposto a Pd e Lega in merito al presunto nuovo maxi polo logistico che potrebbe sorgere nella zona agricola est della città, sul confine con la città di Fagnano Olona. Il numero due della giunta Poliseno bolla però i timori delle opposizioni come puro allarmismo: «Sembra si conosca poco la morfologia e si badi esclusivamente a creare scompiglio».

L’intervento di Coghi

Di seguito i passi salienti dell’intervento di Coghi in aula:

Terreni agricoli intrasformabili 

Il diniego a qualunque trasformazione è dato dalla classificazione in aree agricole che per effetto della legge regionale 31 del 2014 vengono preservate dalla trasformazione e sulle quali non è nemmeno possibile promuovere una variante Suap.

Creare scompiglio

A differenza di Fagnano, aree boschive in quella zona sul territorio di Cassano non esistono, sono tutte agricole. Sembra si conosca poco la morfologia e si badi esclusivamente a creare scompiglio.

Fagnano commissariata 

Il supposto polo logistico sorgerebbe a cavallo dei due Comuni ed entrambi dovrebbero esprimersi su tale trasformazione. In questo momento il Comune di Fagnano è guidato da un commissario prefettizio e pare non sussistano le condizioni che un simile progetto possa essere preso in esame, almeno fino alle prossime elezioni comunali.

Comune inerme 

Chi volesse acquistare terreni tra l’altro nell’area di confine non è tenuto a informare il Comune se non per richiedere il certificato di destinazione urbanistica necessario alla stipula del contratto notarile, ma potrebbe trattare con il proprietario e in qualsiasi momento.

Il centro sportivo per cinesi 

Chi conosce il territorio di Cassano sa che la quasi totalità dei terreni interessati dall’operazione paventata è riconducibile a un’unica proprietà, che da tempo non fa mistero di volerli cedere. Qualcuno si ricorda che anni fa si vociferò dell’edificazione di un centro per sportivi cinesi, che venne fatta una richiesta per realizzare un distributore di carburante e che si ipotizzò persino la cessione della proprietà a un ristorante.

La terra degli avi 

Leggo con meraviglia l’appello di alcuni esponenti di minoranza ai cassanesi affinché non svendano ma abbiano cura della terra degli avi. Essendo la proprietà di quei terreni bustocca, l’appello di per sé cade nel vuoto.

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