Non vuole attendere 15 minuti dopo il vaccino. Esposto per sequestro di persona

BUSTO ARSIZIO – Non vuole attendere i 15 minuti (a sua tutela, tra l’altro) dopo il vaccino: esposto contro l’Asst Valle Olona per sequestro di persona. E’ accaduto all’hub vaccinale Malpensafiere di Busto Arsizio. Il protagonista della vicenda è un 50enne, una delle migliaia di persone nell’arco degli ultimi mesi che ha aderito alla campagna vaccinale contro il Covid.

Un quarto d’ora a tutela dell’utente

Un uomo come tanti, che però dopo l’iniezione non intendeva attendere i 15 minuti di controllo post somministrazione “imposti” a tutela dell’utente affinché in caso di malore questo possa trovare immediata assistenza. Quindici minuti a tutela del neo vaccinato che non sono mai stati un segreto: da mesi, infatti, su ogni canale di informazione possibile e immaginabile (che si tratti di media o di canali istituzionali di ministero e regione poco importa) è stato ripetuto sino alla noia come prenotarsi, quali documenti presentare, quale iter prevede la vaccinazione che si conclude, appunto, al termine del quarto d’ora di vigilanza con il personale sanitario a pochi metri pronto ad intervenire.

Voglio togliere il consenso

Il vaccinando in questione, però, a quanto pare (e per ragioni sconosciute quanto incomprensibili) quei 15 minuti non li voleva proprio attendere. E poco importa che firmando il consenso al vaccino l’utente abbia acconsentito ad osservare l’intero protocollo. Dopo l’iniezione se ne voleva andare a tutti i costi. A Malpensafiere, come in ogni altro hub vaccinale, il vaccinatore consegna al neo vaccinato un foglietto che indica l’orario d’uscita previsto. Inutile tentare di bypassare il precetto: nel momento in cui si tenta di varcare la porta i volontari messi lì proprio per quello chiedono di mostrare il foglio in questione. O l’orario è quello giusto spaccato al minuto o si torna ad attendere. Il 50enne a quel punto ha (metaforicamente) picchiato i pugni sul tavolo pretendendo (senza ottenerlo) di modificare il consenso già firmato prima del vaccino. L’uomo avrebbe sostenuto che il suo medico gli aveva garantito di non dover attendere neanche un minuto dopo l’iniezione.

Sequestro di persona

Il quarto d’ora è passato ma non la rabbia. Tanto che l’utente ha presentato un esposto per sequestro di persona inviato alla procura della Repubblica e, per conoscenza, al presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana e alla vicepresidente e assessore al Welfare Letizia Moratti. Si ipotizza, vista la situazione, che l’esposto sia destinato all’archiviazione.

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