CASSANO MAGNAGO – C’è chi scommetteva che presto la profonda crisi finanziaria che si sta abbattendo su Sieco, la società pubblica di raccolta e gestione di rifiuti di Cassano Magnago e di altri 8 Comuni in provincia di Varese, si sarebbe inevitabilmente ripercossa anche sulla qualità del servizio di raccolta dei rifiuti. Una previsione che a Cairate, uno dei degli enti soci, si sta puntualmente verificando. E non si esclude che possa allargarsi a macchia d’olio anche altrove.
Manca personale
E’proprio il Comune di Cairate a denunciare attraverso una comunicazione ufficiale la carenza di manodopera. «Si comunica che, causa carenza del personale di Sieco e, pertanto, di difficoltà nelle relative turnazioni, si invitano i cittadini, fino alla metà del mese di settembre, a lasciare fuori dalle proprie abitazioni i bidoni (dell’umido, vetro e indifferenziata) fino alle ore 18.30, per permettere il ritiro degli stessi».
E c’è persino il rischio che i rifiuti rimangano in strada visto che il Comune indica un numero verde e una mail al quale rivolgersi per organizzare il ritiro entro la mattina successiva nel caso i bidoni restino fuori dalle case per oltre 24 ore.
La crisi in Commissione
Cosa sta accadendo in Sieco? Le risposte ai tanti dubbi emersi nell’ultima settimana potrebbero arrivare questa sera alle 18 in Commissione Bilancio e Partecipate a Cassano Magnago, socio di maggioranza di Sieco. La riunione, convocata inizialmente in modo illegittimo senza la pubblicazione all’albo pretorio, da ieri compare in bella evidenza sulla home page del sito. All’ordine del giorno si discuterà dell’ingresso dei Comuni di Gazzada, Brunello e Carnago nella compagine sociale, ma il sindaco Pietro Ottaviani lunedì scorso in consiglio comunale ha fatto sapere che sarà presente l’amministratore unico per rispondere a tutti i quesiti delle opposizioni. Il Pd ha chiesto lumi sull’asta pubblica per la vendita della sede di Sieco, mentre la Lega ha pubblicamente parlato di una società «pericolosamente indebitata».