Castellanza, i cittadini “presidiano” la zona ai confini con Busto

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CASTELLANZA – Città più monitorata anche grazie all’impegno dei cittadini. Nasce in città il terzo gruppo di controllo di vicinato. Dopo quelli già attivi  nelle zone di via Costa, Don Gnocchi e Venezia e di via dei Sassi, arriva anche quello composto da famiglie residenti in via del Maggiolo, via Latina e via Frosinone.

Sono circa 20 le famiglie che hanno dato vita al nuovo gruppo di “vedetta”. L’obiettivo è prestare attenzione a ciò che avviene nel quartiere e sulle strade, segnalando alle forze dell’ordine eventuali movimenti o persone sospette. Si tratta di sistema di controllo che promuove l’attività dei cittadini nella prevenzione e nel controllo della criminalità, senza bisogno di alcun atto di eroismo e di particolari competenze.

«Il Controllo di Vicinato  – ha dichiarato il sindaco Mirella Cerini – è una prima risposta alla richiesta di sicurezza con partecipazione volontaristica ed attiva che, soprattutto oggi, è sempre più richiesta dai cittadini. Ma questa attività ha anche un risvolto sociale poiché riattiva una serie di relazioni e contatti tra vicini di casa, ricreando un senso di appartenenza e di comunità».

Grazie alla collaborazione dei cittadini e alla supervisione della polizia locale, nelle zone dove è già attivo il controllo di vicinato si è instaurato un clima di maggiore sicurezza immediatamente percepito soprattutto dalle fasce più deboli, quelle che rimangono spesso a casa durante il giorno, come anziani, donne e bambini. Il risultato concreto è che in queste zone sono di molto diminuiti gli eventi di microcriminalità ed è quasi del tutto assente la presenza ed il passaggio di persone sospette

Sindaco e comandante della polizia locale Francesco Nicastro hanno incontrato questo nuovo gruppo: «Siamo contenti di questa iniziativa che nasce tra Castellanza e Busto e che dimostra come  i residenti delle zone di confine percepiscono che quello sia un unico territorio con gli stessi problemi e le stesse dinamiche. Senza limiti fisici o barriere virtuali dove tutti si sentono coinvolti nella ricerca del bene comune, in questo caso di una comunità».

 

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