Castellanza, studenti da tutta Italia per il corso di debate della Liuc

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CASTELLANZA – Sono un centinaio le scuole italiane che hanno deciso di partecipare al corso di Debate dell’università Liuc. Da Catania, Roma, Bari e da molte altre città del nostro paese, docenti e studenti arrivano, virtualmente, a Castellanza per imparare l’arte del dibattito.

Il corso è già un successo

Scuole in arrivo da tutta Italia e numeri in crescita costante per il corso di Debate organizzato da Liuc, Museimpresa, Fondazione Dalmine, Archivio del Cinema Industriale e della comunicazione d’impresa, Società nazionale Debate Italia e Fondazione Giuseppe Merlini.

Il debate consiste in un confronto nel quale due squadre (composte ciascuna da due o tre studenti) sostengono e controbattono un’affermazione o un argomento dato dall’insegnante, ponendosi in un campo (pro) o nell’altro (contro).

Le lezioni, completamente gratuite, inizieranno il 17 novembre 2020, parallelamente alla XIX edizione della Settimana della cultura d’impresa, per concludersi l’11 gennaio 2021, e non a caso questo sarà il primo corso del suo genere ad applicare la metodologia delle competizioni di debate al tema del rapporto tra impresa, società e cultura.

Il dibattito serve alle imprese

L’impresa è, per eccellenza, una realtà poliedrica, in cui convivono aspetti economici, sociali e culturali. Ed è proprio la sua complessità che crea terreno fertile per l’applicazione della metodologia del debate. E’ infatti partner dell’iniziativa anche Museimpresa, l’associazione che riunisce musei e archivi di grandi, medie e piccole imprese italiane fondata su iniziativa di Assolombarda e Confindustria, la quale metterà a disposizione tutta la sua esperienza, i materiali e le collezioni per permettere ai corsisti di prepararsi al meglio attorno ai temi della cultura d’impresa.

«Siamo orgogliosi di fornire il nostro contributo a questa iniziativa unica nel suo genere», dichiara il presidente di Museimpresa, Antonio Calabrò.  «Moltissimi sono gli studenti e i docenti delle scuole superiori di tutta Italia coinvolti e una buona parte degli associati della nostra rete nazionale ha già aderito con entusiasmo al progetto. Il patrimonio culturale e imprenditoriale del nostro Paese trova nuova linfa nel sempre più attivo e sinergico rapporto tra educazione scolastica, formazione delle nuove generazioni e lavoro».

Per formare le nuove generazioni

Secondo il presidente, i processi di istruzione e formazione qualificano quel capitale umano, senza il quale «non ci saranno né crescita economica né buoni equilibri sociali. Per comprendere come evolverà la società nel prossimo futuro e individuare quali saranno le trasformazioni economiche e imprenditoriali cui andremo incontro, è vitale che le nostre imprese si dimostrino sempre più aperte ai giovani, autentica speranza per la crescita del Paese».

C’è ancora tempo per iscriversi

Il corso, rivolto a docenti con i loro studenti, si svolgerà interamente online, sia attraverso contenuti fruibili in modalità “consultazione”, sia tramite momenti di confronto live tra i partecipanti e i formatori, sfruttando la piattaforma informatica per la didattica a distanza messa a disposizione dalla Liuc. Le iscrizioni sono inoltre ancora aperte, tramite il portale online, e si chiuderanno il 30 ottobre.

Una novità in Italia

«Si tratta di un progetto nuovo su cui puntiamo molto- spiega il coordinatore Education di Fondazione Dalmine Manuel Tonolini – perché insegna ai giovani a familiarizzare con un tipo di discussione ordinata, matura, che porta allo sviluppo di competenze critico-riflessive e civiche, stimolando lo studio e l’apprendimento di nuovi concetti attraverso la modalità del gioco e della sfida, intesi non solo nell’accezione ricreativa dei termini ma soprattutto dal punto di vista formativo».

Nei Paesi anglosassoni quella del debate è una pratica che ha già assunto i contorni di una vera attività “sportiva”, con tanto di competizioni organizzate sia a livello locale che nazionale, mentre in Italia si tratta di un argomento ancora poco percorso, promosso in particolare dalla Società Nazionale Debate Italia (Sndi). «Questa è un’iniziativa in cui crediamo fortemente e che costituisce un deciso sviluppo del percorso iniziato già lo scorso novembre per rendere il Debate un metodo di approfondimento di temi di cultura d’impresa», aggiunge Manuele De Conti, presidente di Sndi.

«Dalla fondazione della Società Nazionale Debate Italia, nel marzo 2019, la nostra missione è sempre stata quella di promuovere la metodologia del dibattito come pratica didattica e come contributo alla crescita della consapevolezza di cittadinanza: per questo siamo molto soddisfatti dell’ottima risposta ricevuta dagli Istituti che da tutta Italia hanno deciso di partecipare con grande entusiasmo a questo corso innovativo».

Boom di iscrizioni

In effetti i numeri non mentono. «Abbiamo già raccolto iscrizioni di docenti provenienti da un centinaio di istituti in tutta Italia, da Catania fino a Treviso passando per Bari, Napoli e Roma. Un ottimo risultato che ci riempie di orgoglio e di fiducia per un’iniziativa che reputiamo molto importante», commenta Tonolini.

Si tratta di un progetto in cantiere da oltre un anno. «L’emergenza Covid-19 ci ha obbligato a rallentare, ma non ci siamo mai fermati, sfruttando questo periodo per accumulare competenze e risorse nell’ambito della didattica a distanza e per sottolineare il bisogno di continuare a fare cultura anche in un contesto molto differente da quello in cui eravamo abituati a muoverci», chiarisce Daniele Pozzi, docente di Business Heritage della LIUC e direttore dell’Archivio del cinema industriale.

Oltre a sensibilizzare le scuole sul pensiero critico e la cultura d’impresa, il corso prevede la possibilità di accedere alla selezione per il Torneo nazionale Debate e Cultura d’Impresa che sarà disputato dalla metà di gennaio 2021 a fine marzo 2021. Le fasi eliminatorie si svolgeranno online, mentre le finali saranno disputate presso la LIUC, se le condizioni di sicurezza lo permetteranno.

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